Colloquio Mattarella-Meloni riforma della giustizia
La riforma della Giustizia, denominata "Nordio", è in attesa dell'approvazione del presidente per essere inviata alle Camere. Secondo fonti della maggioranza, il presidente darà il suo consenso e successivamente si procederà a una nuova verifica al Quirinale prima della promulgazione. Si dice che il capo dello Stato abbia sondato la premier per valutare se c'è disponibilità ad aprire un dialogo con gli esponenti del sistema giudiziario.
Nel frattempo, si è verificato uno scontro tra il ministro Nordio e il sottosegretario Mantovano riguardo al concorso esterno in associazione mafiosa. Il primo desidera apportare modifiche, mentre il secondo ritiene che non sia una priorità.
Dopo il Consiglio supremo di difesa, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si sono incontrati al Quirinale per un colloquio di un'ora. Durante il quale è stato affrontato il tema della riforma Nordio, che presto sarà discussa in Parlamento. Sullo sfondo emergono anche le tensioni con una parte della magistratura, in particolare riguardo al concorso esterno in associazione mafiosa. Nonostante ciò, l'incontro è stato definito "cordiale e costruttivo" dalla maggioranza, mentre dal Quirinale assicurano che non ci sono state tensioni.
La riforma della Giustizia
In attesa dell'approvazione, rappresenta un tema delicato per il governo, sia per i rapporti interni sia per quelli con le toghe. Il presidente Mattarella, in quanto presidente del Consiglio superiore della magistratura, segue attentamente gli sviluppi di queste vicende. A conferma di ciò, di recente ha incontrato al Quirinale la prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, e il Procuratore Generale della Corte, Luigi Salvato.
Si prevede che la riforma Nordio otterrà il via libera del presidente per l'invio alle Camere. Fonti della maggioranza confermano che la firma sarà apposta e spetterà quindi alla Camera dei Deputati e al Senato affrontare le questioni cruciali. Tuttavia, prima della promulgazione, il Quirinale sarà chiamato a una nuova verifica.
Secondo quanto riportato in ambienti parlamentari, si dice che il presidente abbia consultato la premier per valutare fino a che punto sia disponibile ad aprire un confronto con i rappresentanti della magistratura su alcuni punti del disegno di legge. Le fonti del governo confermano che la posizione della premier è chiara. Come già ribadito a Vilnius, dove ha criticato il modo in cui Santanché ha appreso di essere indagata e l'accusa coattiva rivolta a Delmastro, sottolineando anche la volontà di procedere con la separazione delle carriere.