Monia Bortolotti «aveva già provato a uccidere Mattia». Il neonato soffocato in un abbraccio, la sorellina Alice con un cuscino
Monia Bortolotti, per tutti Mia, arrestata con l'accusa di duplice infanticidio. Le sue vittime sono i suoi figli Alice e Mattia, deceduti a distanza di 4 e 2 mesi rispettivamente. L'ipotesi degli investigatori è che entrambi i neonati soffocati dalla madre nella loro casa di Pedrengo, Bergamo.
«E la Procura incolpa me, come se tutta questa tragedia fosse voluta, cercata. A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini, perfetti. A nessuno importa come io cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho mai avuto». La difesa di Monia Bortolotti era lì, gettata in pasto ai social network mesi prima del suo arresto per l’omicidio volontario dei figlioletti Alice e Mattia, 4 e 2 mesi.
Monia Bortolotti è stata l'ultima orfana di Madre Teresa di Calcutta a essere adottata in Italia. Su Facebook si difendeva e accusava la madre adottiva e il compagno: «Mi ha tradita, non mi amava»
Ciò che rende questa tragica vicenda ancora più inquietante è la scoperta di un possibile tentativo di omicidio da parte di Monia nei confronti del piccolo Mattia quando aveva appena un mese di vita, prima della sua morte. Nel settembre 2022, la madre aveva chiamato il compagno, Cristina Zorzi, per riferire che Mattia non respirava più ed era in uno stato cianotico. Questo evento rievoca un precedente, in quanto l'anno prima era già avvenuto un decesso nella famiglia, quando la piccola Alice perse la vita.
Tuttavia, i medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII riuscirono a salvare Mattia e lo dimisero in perfetta salute. Questa situazione ha sollevato sospetti tra gli inquirenti, che ritengono che Monia Bortolotti abbia cercato di uccidere il figlioletto già in quella circostanza.
In seguito alla morte di Mattia, effettuata un'autopsia sul suo corpo, rivelando notevoli somiglianze con la scomparsa della sorella Alice. Queste evidenze hanno portato il pm Maria Esposito a sospettare che anche Alice sia stata soffocata. Tuttavia, la riesumazione del corpo della bambina non ha fornito prove conclusive dell'asfissia meccanica a causa delle cattive condizioni di conservazione.
Monia Bortolotti e i post su Facebook
Gli investigatori ritengono che Monia Bortolotti abbia soffocato il piccolo Mattia stringendolo tra le braccia, mentre per la figlia Alice, ha usato un cuscino. Il presunto movente di questi terribili delitti sembra essere la frustrazione che la madre provava a causa del pianto dei neonati.
Nei post social, infatti, la Bortolotti parla di come sono morti i suoi bambini, citando anche l'abbraccio e i cuscini, ma in via accidentale. «Ho perso la mia prima bimba in culla, soffocata da un rigurgito. La colpa è mia, per averla messa a dormire di lato sui suoi cuscinotti tanto morbidi», scrive Bortolotti il 30 agosto. E il 13 ottobre: «I sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per i miei bambini, per non essere riuscita a salvarli, mi sta distruggendo. Quanto mai ho messo Alice a dormire di lato, quanto mai l’ho messa in culla. Quanto mai ho pensato a sistemare la casa mentre lei dormiva, quanto mai non l’ho controllata meglio. Perché diavolo mi son fatta la doccia?». Il dolore della perdita di Alice, sosteneva, l'aveva spinta a essere una madre perfetta per Mattia. «Ed è proprio per questo che avevo promesso a Mattia, il suo dolcissimo fratellino, che sarei stata sempre sveglia a controllarlo e cullarlo giorno e notte. E invece sono crollata dal sonno per ben 3 volte dopo il suo ricovero. E l’ultima volta è stato quando, poco dopo, se n’è andato tra le mie braccia».
Nonostante la gravità dei fatti, Monia Bortolotti è stata giudicata capace di intendere e volere. Durante le prime fasi delle indagini, ha pubblicato diversi post sui social media che potrebbero essere interpretati come una forma di difesa premeditata.