Simone Cristicchi risponde alle accuse: “Io di destra? Bella Ciao al Concertone 1°Maggio”
Dopo il successo a Sanremo 2025, il cantautore torna sulle polemiche legate alla sua presunta appartenenza politica: “Sono un artista libero, la mia canzone non dovrebbe essere strumentalizzata”
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Dopo il quinto posto ottenuto al Festival di Sanremo 2025 con il brano Quando sarai piccola, Simone Cristicchi si è trovato al centro di un acceso dibattito politico. Accusato di essere un “eroe della destra”, il cantautore ha deciso di chiarire la sua posizione durante la trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.
“Sono un artista libero, non credevo che la mia canzone venisse strumentalizzata in questo modo”, ha dichiarato Cristicchi, mostrandosi sorpreso per la piega presa dal dibattito.
La polemica è nata dopo che alcuni utenti sui social hanno ripescato vecchi post del cantante contro la maternità surrogata, oltre a collegare la sua opera Magazzino 18 al mondo della destra.
Il caso Magazzino 18 e il ribaltamento della percezione politica
Una delle principali contestazioni nei confronti di Cristicchi riguarda il suo spettacolo teatrale Magazzino 18, che racconta la tragedia delle foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia.
Questa narrazione, spesso utilizzata come simbolo dalle forze di destra, ha portato molti a rivedere il posizionamento politico del cantante. Tuttavia, Cristicchi ha respinto con fermezza l’idea di essere schierato politicamente, sottolineando come la sua carriera sia sempre stata caratterizzata da una narrazione umanitaria e storica.
“Mi pare che oggi si sia completamente dimenticato il mio passato antifascista. Ho cantato Bella Ciao sul palco del Primo Maggio, eppure da quando ho raccontato l’esodo istriano delle foibe si è tutto ribaltato”, ha detto Cristicchi.
Secondo il cantautore, il problema principale è la tendenza a etichettare gli artisti in base ai temi che affrontano, senza considerare la complessità della loro opera.
Arte e politica: Cristicchi rifiuta le etichette
Il dibattito solleva un interrogativo più ampio: gli artisti devono prendere posizione politica?
Cristicchi ha risposto con una riflessione:
“Se canto Bella Ciao divento di sinistra, se racconto le foibe sono di destra. Allora c’è un problema: o sono confuso io o sono confusi loro”.
Il cantautore ha sottolineato come, secondo lui, gli artisti dovrebbero esprimersi attraverso la propria arte, senza per forza dichiarare pubblicamente le proprie opinioni politiche.
“Gli artisti devono parlare con la loro arte. Non devono necessariamente dichiarare le proprie idee. Ma chi lo desidera è naturalmente libero di farlo”, ha precisato.
Un’opinione che si inserisce in un contesto in cui il Festival di Sanremo è sempre più spesso terreno di scontri ideologici e dichiarazioni politiche da parte degli artisti in gara.
La polemica sui social: tra accuse e difese
Le dichiarazioni di Cristicchi hanno suscitato reazioni contrastanti sui social.
- I suoi sostenitori lo difendono, sostenendo che sia ingiusto attribuire etichette politiche a un artista per il solo fatto di affrontare temi storici controversi.
- I detrattori, invece, lo accusano di non prendere una posizione chiara, sostenendo che le sue scelte artistiche abbiano comunque una connotazione politica ben precisa.
In ogni caso, la polemica ha riportato al centro dell’attenzione il rapporto tra musica, storia e politica, evidenziando come in Italia certi temi siano ancora fortemente divisivi.
Cristicchi e il futuro: “Continuerò a raccontare la storia”
Nonostante le critiche ricevute, Simone Cristicchi ha ribadito che continuerà a raccontare la storia attraverso la sua musica e il teatro, senza farsi condizionare dalle polemiche.
La sua intenzione è quella di dare voce alle vicende umane che spesso vengono dimenticate o strumentalizzate per fini politici.
“Ho sempre voluto raccontare l’umanità dentro la storia”, ha concluso.
Resta da vedere se, dopo questa polemica, Cristicchi riuscirà a scrollarsi di dosso l’etichetta politica o se continuerà a essere percepito come una figura contesa tra opposte fazioni.
Nel frattempo, il pubblico continua ad ascoltare la sua musica, dimostrando che, al di là delle polemiche, il talento e il messaggio artistico restano il vero cuore della sua carriera.