Durante la riunione del Consiglio dei ministri, il governo italiano ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a causa dell'eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del Mediterraneo.

Migranti, governo delibera Stato di Emergenza. Cosa accade adesso

La proposta è stata avanzata dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, e sostenuta da un finanziamento di 5 milioni di euro con una durata di sei mesi.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha spiegato che la soluzione permetterà di sbloccare fondi e poteri per gestire più rapidamente le criticità emerse con il moltiplicarsi degli arrivi, che hanno registrato un aumento del 300% rispetto all'anno precedente.

Musumeci ha aggiunto che la soluzione non risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell'Unione europea.

Lo stato di emergenza, cos'è e cosa implica

Lo stato di emergenza nazionale permette al governo di affrontare con mezzi e poteri straordinari una calamità. Dalle crisi umanitarie agli eventi naturali come terremoti o alluvioni.

L'atto amministrativo è regolato dal codice di Protezione civile. Attualmente in Italia sono in vigore circa una ventina di provvedimenti di questo tipo. Sono spesso decisi dopo la richiesta del presidente di una Regione o di una Provincia autonoma interessata.

La norma

Nello specifico, lo stato d'emergenza nazionale è regolato dall'articolo 24 del Codice della Protezione civile sulla base di alcuni requisiti definiti nell'articolo 7. Tra questi emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che debbono essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo.

Il precedente in materia di migranti risale al 2011 con il governo Berlusconi e prevedeva un piano di equa distribuzione nelle regioni dei profughi provenienti dal Nordafrica. Anche se all'epoca la legge prevedeva norme diverse.

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