Vincenzo Loffredo
Vincenzo Loffredo

Un dramma ha sconvolto la comunità di Acerra (Napoli) nella notte tra il 15 e il 16 febbraio. La piccola Giulia Loffredo, di soli nove mesi, è morta dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia. La Procura di Nola ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto, con particolare attenzione alla versione fornita dal padre, Vincenzo Loffredo.

Il sequestro del cellulare del padre

Le autorità hanno acquisito il cellulare del padre della bambina per analizzare gli spostamenti dell’uomo e verificare eventuali incongruenze nella sua testimonianza. Secondo quanto riferito, il dispositivo potrebbe contenere elementi utili a ricostruire gli eventi che hanno preceduto e seguito la tragedia.

Le indagini sulla scena del delitto

Gli uomini della scientifica hanno effettuato rilievi nell’abitazione dove è avvenuta l’aggressione. Il sopralluogo, durato quasi otto ore e mezza, aveva l’obiettivo di individuare eventuali tracce di sangue e verificare se la scena del crimine fosse stata alterata. Secondo quanto dichiarato dal padre al suo legale, alcuni familiari avrebbero ripulito la casa prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

La ricostruzione del padre

Vincenzo Loffredo sostiene di essersi addormentato accanto alla bambina e di averla ritrovata in una pozza di sangue, esanime. Dopo averla presa in braccio, avrebbe chiamato il pronto soccorso e si sarebbe precipitato in ospedale. Tuttavia, gli inquirenti vogliono accertare se il suo cellulare sia stato usato nel periodo in cui afferma di aver dormito, elemento che potrebbe mettere in dubbio la sua versione.

Le dichiarazioni del medico soccorritore

Secondo il medico che ha prestato i primi soccorsi, la bambina era già morta da almeno mezz’ora all’arrivo in ospedale. Il volto della piccola presentava profonde ferite da morso, segno di un attacco violento e prolungato. Queste informazioni saranno fondamentali per determinare se i soccorsi siano stati tempestivi.

Dubbi e incongruenze nella vicenda

L’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona potrebbe fornire ulteriori dettagli. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il cane avesse mostrato in passato segnali di aggressività e se ci fossero state segnalazioni di pericolo. La Procura intende chiarire se vi siano state negligenze o responsabilità nel mantenere un animale potenzialmente pericoloso in una casa con una bambina così piccola.

Il dolore della comunità

La tragica morte della piccola Giulia ha scosso profondamente la comunità di Acerra. Amici e vicini si sono stretti intorno alla famiglia per esprimere il loro cordoglio. Le autorità locali hanno sottolineato l'importanza di regolamentare la presenza di cani potenzialmente pericolosi in ambienti domestici.

L’indagine è ancora in corso e nei prossimi giorni potrebbero emergere nuovi dettagli sulla vicenda. L’autopsia e le analisi forensi svolgeranno un ruolo chiave nel determinare le reali circostanze della tragedia. La comunità attende risposte mentre il dolore per la perdita di una vita innocente resta indelebile.

Omicidio a Montepiano: giovane di 22 anni uccide la madre e incendia la casa
Scomparsa a Torre del Greco: ricerche in corso per una 13enne sottratta alla nonna materna