Arrivano le parole durissime del Vescovo di Acerra Antonio Di Donna :"Ancora roghi. Qui mascherine per la puzza".

La terra dei fuochi continua a bruciare, non si respira

“L’aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d’estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, qui ad Acerra la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare”. Queste sono le parole del Vescovo della cittadina napoletana al centro della Terra dei Fuochi durante l'omelia della messa del 15 agosto.

Muoiono troppe persone ogni giorni di cancro

“Il sangue innocente dei ragazzi e dei giovani morti per cancro in questi anni. Ritorneremo su questi temi, soprattutto sull'educazione alla salvaguardia del creato, lungo tutto quest'anno che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla Laudato si, a quel suo documento sulla cura e la custodia della casa comune, la nostra Madre Terra, il Creato. E lo faremo anche in preparazione alla sua visita, che ha promesso, si è impegnato solennemente, lo ha detto pubblicamente nel Regina Coeli del 24 maggio scorso: ‘Andrò ad Acerra, sicuro'. E noi ci prepareremo alla sua visita. Anzi, non solo noi come vescovo e diocesi di Acerra, ma addirittura i vescovi e le dieci diocesi comprese nel territorio tra Napoli e Caserta, interessate al dramma dell'inquinamento ambientale. Faremo insieme questo cammino di preparazione alla visita del Papa, per vivere quest'anno dedicato alla Laudato si'”. Fonte Fanpage.it Il veleno della terra dei fuochi brucia ancora le narici Non bastano solo i nuovi casi di Coronavirus a mettere in allerta la popolazione, inizia a bruciare anche la terra dei fuochi.

Cielo nero nel casertano, la terra brucia ancora

Già verso fine mese scorso, si erano verificati episodi simili, nei pressi dell’A30 bruciava una discarica di materiale plastico. Ma negli ultimi mesi sono stati vari gli incendi che hanno messo in allerta la popolazione. Il cielo scuro visibile a Villa Literno, Casal di Principe, Villa di Briano e le formazioni di piccoli e grandi roghi derivanti da materie plastiche fa pensare molto.

Non brucia materiale plastico comune

I roghi, la puzza e il cielo nero nella terra dei fuochi ormai sono all’ordine del giorno, ma il materiale plastico che brucia non è comune. A bruciare sono gli irrigatori usa e getta utilizzati per l’irrigazione agricola. Il Consigliere Antonio Ucciero, trova una soluzione Questi irrigatori usa e getta, sono usati soprattutto in agricoltura e in questo periodo per i pomodori. Queste coltivazioni negli ultimi anni si sono diffuse notevolmente nell’agro aversano. Una prima soluzione pratica e veloce, proposta dal Consigliere, consiste nel far raccogliere queste macchinette da una società la Be.Ma. a titolo gratuito. Per fare ciò servirebbe un’autorizzazione dal Sindaco, ma al momento impegnato in vicende giudiziarie, ha lasciato le redini al vice Valerio Di Fraia.

La terra brucia e bisogna trovare soluzioni alternative

Questo è il periodo più produttivo e non si può aspettare troppo. Gli interventi devono essere immediati. L’opposizione preme per trovare soluzioni alternative e veloci. “Bruciate i rifiuti è da condannare, ma va anche sottolineato che a Villa Literno non c’è nessun servizio che possa agevolare lo smaltimento delle macchinette”. Fonte Il Mattino Leggi anche Bomba tossica in Campania, colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. Aria irrespirabile, paura tra i residenti Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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