Pericolo nuova variante. Aumentano ancora il numero di positivi e quello dei ricoveri in diverse zone d'Italia.
Quelli che si registrano sul fronte contagi sono praticamente già da terza ondata.
Ad incidere in maniera forte sull’incremento dei casi di positività è la variante inglese, che prende quasi per il 50% tra i nuovi infetti.
I ceppi mutati fanno aumentare i nuovi contagi in Piemonte, Lombardia, Veneto e Campania.
Il ministro della salute Roberto Speranza non nasconde la preoccupazione, parlando di dati epidemici ancora molto pressanti.
Il picco di questa nuova ondata potrebbe verificarsi dopo il 15 marzo.
Spaventato anche Massimo Galli, sulla nuova variante: infetta anche a oltre 1,5 metri di distanza.
La mutante diventerà prevalente in Italia? Sì’, se non lo è già Milano.
“Un 37 o 40% in più di capacità di trasmissione”, dato indicato dall’
Istituto superiore della sanità per la variante inglese di Sars-CoV-2, “vuol dire che” il virus “va anche più lontano del solito metro e mezzo” raccomandato come distanza minima da mantenere fra una persona e l’altra per evitare il contagio.
Lo sottolinea
Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università degli Studi di Milano, intervenuto ad Agorà su Rai3. “Sono ipotesi che hanno una loro logica e che ci spaventano in modo particolare”.
“Soprattutto perché la variante Inglese è destinata a diventare presto prevalente in Italia “se non lo è già.
Galli precisa: “Come mi era già capitato di dire qualche giorno fa, essendo abbastanza curiosamente smentito anche sulla realtà materiale che invece si è confermata nei giorni immediatamente successivi”.
“Certi comportamenti sono sciagurati, non voglio usare altri termini già questi sono pesanti”.
Così Massimo Galli,
primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, ad Agorà su Rai3, commentando gli assembramenti in alcune città del fine settimana.
Situazione scuole e didattica a distanza
Al momento non è chiaro l'impatto della variante inglese sulla scuola.
Sta di fatto che il comitato tecnico scientifico al momento è prudente e chiede alla politica di attuare chiusure laddove la sicurezza sia messa anche minimamente in dubbio.
Il
diffondersi delle varianti nelle fasce d’età più giovani ha comunque fatto allarmare i governatori.
Un po’ ovunque in Italia si rinuncerà alla didattica in presenza per passare invece
a quella a distanza.
Da oggi dunque
uno studente su tre tornerà a fare lezione davanti al pc.
Leggi anche:
Parte la sperimentazione del vaccino italiano: c’è anche il Pascale di Napoli
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo