Halloween a Napoli, De Luca dice no, ma la festa si fa lo stesso. Lo sballo ai tempi del Coronavirus, per chi vuole andare contro corrente e pecca non solo di irresponsabilità, ma mette a rischio sé e gli altri.
Un rave party di Halloween organizzato a Napoli in piena pandemia e senza mascherine
E’ quando denunciatodal consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Borrelli che nel frattempo ha avvertito anche la polizia postale.
Il video sui social
“Abbiamo ricevuto diversi video di un rave party che si sarebbe tenuto proprio ieri sera nel napoletano, che abbiamo girato alla Polizia postale perché risalga agli organizzatori”.
Dalle immagini non è chiara la località in cui un non meglio identificato “Unknown Crew” (ossia: “Equipaggio sconosciuto”) aveva anticipato in alcuni gruppi e chat riservate l’evento con tanto di slogan: “Pronti alla guerra”.
E guardando quei filmati, si vedono decine di giovani ballare in barba alle misure anti-covid.
“Lo schema è sempre lo stesso – spiega Borrelli -. Avvisi sui social che poi vengono cancellati, raccomandazione di non fare foto e video per evitare che siano identificati e luogo segreto, quasi sempre un immobile diroccato e occupato abusivamente”.
“I promotori di questa vera e propria follia devono essere indagati per epidemia colposa e puniti con la massima severità”, conclude Borrelli. (Facebook/TeleclubItalia)
E mentre ci si diverte a rischiare la vita, il Cotugno è in ginocchio
Cresce sempre più infatti la curva dei contagi a Napoli e in Campania.
Solo ieri si registravano sul territorio regionale quasi 4mila nuovi positivi. Cresce l’apprensione negli ospedali napoletani.
Gli ospedali in Campania
I nosocomi del capoluogo campano ora si trovano a fronteggiare l’aumento dei contagi da coronavirus. Lo conferma il direttore sanitario dell’ospedale Cotugno di Napoli, Rodolfo Conenna.
Il direttore del Cotugno
«Tanti malati, tutti con la polmonite, da curare tutti insieme, a decine – spiega il direttore sanitario a Il Mattino – approdano ogni giorno nei pronto soccorso della Regione, metterebbero in ginocchio qualunque rete ospedaliera abbiamo attivato un turn-over pazzesco, ogni giorno dimettiamo 10 o 15 pazienti ma se ne entrano il doppio non si riesce a fronteggiare. Eppure questo ospedale accetta solo i malati in serie condizioni. Gli altri li inquadriamo e vanno a casa».
«Abbiamo fatto una analisi di dettaglio – chiarisce Conenna – e visto che rispettiamo pienamente i parametri di gravità per il ricovero. Accettiamo solo persone che stanno male.
Abbiamo un 10-15 per cento di malati che potremmo in teoria dimettere se ci fosse una rete di cure a media intensità in cui far proseguire la degenza. Mandarli a casa ancora positivi e con patologie minori è troppo rischioso.
In mancanza di un supporto domiciliare certo e a fronte di varie componenti anche di retroterra sociale sarebbe un azzardo».(Anteprima24)
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