giorgia meloni e daniela santanchè

Giorgia Meloni ha deciso di non chiedere alcun passo indietro a Daniela Santanché, ministro del Turismo, dopo che il giudice per le udienze preliminari di Milano, Anna Magelli, ha disposto il rinvio a giudizio per l’accusa di falso in bilancio legata alle vicende del gruppo Visibilia. La scelta della premier riflette una linea garantista e una valutazione specifica del caso giudiziario.

Opposizioni all’attacco, ma Meloni non cede

Nonostante il pressing dei leader delle opposizioni, tra cui Elly Schlein (Pd) e Giuseppe Conte (M5s), la Meloni non avrebbe considerato la possibilità di chiedere le dimissioni della Santanché. La premier, infatti, ritiene che le accuse mosse al ministro non influiscano in questa fase sul suo ruolo istituzionale. Il caso Visibilia, secondo Meloni, è legato a questioni tecniche e giudiziarie che non interferiscono con l’operato ministeriale della Santanché.

Le accuse contro Santanché: un tema tecnico

Il procedimento giudiziario, avviato nel 2022 in seguito a un esposto di alcuni azionisti di minoranza di Visibilia, si concentra sulla mancata svalutazione integrale dell’avviamento aziendale nei bilanci del 2016-2020. Tuttavia, lo stesso tribunale di Milano, in un diverso procedimento, aveva deciso di non aprire una procedura fallimentare per il gruppo.

L’accusa riguarda quindi una questione tecnica, che sarà oggetto di approfondimento durante il processo, con il contributo di periti di parte.

Un precedente senza impatto politico

Meloni sembra ritenere che la vicenda giudiziaria non rappresenti un motivo valido per interrompere il lavoro ministeriale della Santanché. La premier non ha mostrato segnali di ripensamento, confermando la fiducia nel ministro e mantenendo ferma la sua linea politica anche di fronte alle pressioni dell’opposizione.

La decisione di Meloni di difendere Daniela Santanché si inserisce in una visione garantista e nella convinzione che il caso Visibilia non pregiudichi l’attività ministeriale. Mentre le opposizioni continuano a chiedere un passo indietro, il governo sembra intenzionato a proseguire senza modifiche nella sua squadra.

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