Benevento, si incatena davanti al Tribunale: “Perseguitato da 22 anni. Chiedo verità e giustizia”
Emilio Parlapiano, imprenditore vitivinicolo dice basta dopo oltre due decenni di battaglie legali
Emilio Parlapiano, 66 anni, residente a Castelvenere e proprietario dell'azienda vitivinicola Monte Pugliano, ha compiuto un gesto estremo per portare l'attenzione sulla sua vicenda personale: questa mattina si è incatenato davanti al Tribunale di Benevento, esponendo cartelloni che descrivono la sua lunga battaglia legale.
Parlapiano denuncia 22 anni di presunte persecuzioni e chiede giustizia, affermando di essere disposto a lottare "fino alla morte" per ottenere la verità.
La Lunga Battaglia di Emilio Parlapiano: Dalla Concessione Edilizia alle Minacce
La vicenda di Parlapiano ha radici lontane e risale a oltre due decenni fa, quando l'imprenditore ha avviato la richiesta di una concessione edilizia per costruire una cantina vinicola. Dopo un lungo iter burocratico e un ricorso al TAR, la concessione è stata finalmente ottenuta nel febbraio 2004. Tuttavia, non appena iniziati i lavori, il Comune ha imposto uno stop cautelativo di 45 giorni.
Parlapiano racconta che questo blocco è stato solo l'inizio di una serie di eventi inquietanti, tra cui lettere minatorie contenenti proiettili, che hanno ulteriormente complicato la sua situazione. Nel 2005, l'uomo è stato indagato per truffa ai danni dello Stato, ma la vicenda si è conclusa con l'archiviazione del caso e la sua assoluzione.
Furti e Denunce Inascoltate: La Lotta di Parlapiano Continua
Oltre ai problemi legati alla costruzione della cantina, Parlapiano denuncia di essere stato vittima di furti significativi, tra cui la sottrazione di buoni fruttiferi per un valore di 80 mila euro, presumibilmente avvenuta presso le Poste. "L’impiegato era anche consigliere comunale," accusa Parlapiano, sollevando dubbi sull'integrità delle istituzioni locali. Nonostante le denunce presentate, l'uomo afferma di non aver mai ricevuto risposte soddisfacenti dalle autorità competenti.
Parlapiano ritiene che dietro questi episodi vi siano interessi personali degli amministratori locali e non solo, e accusa le autorità di aver deciso deliberatamente di distruggere la sua vita e la sua attività. "Non mi interessa neanche dei soldi," dichiara con amarezza, "chiedo solo che venga fuori la verità."
Le Autorità Intervengono: La Reazione al Gesto Estremo di Parlapiano
Il gesto disperato di Parlapiano non è passato inosservato. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri, la Digos e Ennio Ricci, presidente facente funzioni del Tribunale di Benevento. La presenza delle forze dell'ordine testimonia la gravità della situazione e la necessità di affrontare le richieste dell'uomo in modo adeguato.
Tuttavia, nonostante l'attenzione attirata dal suo gesto, resta da vedere se le autorità prenderanno finalmente in considerazione le denunce di Parlapiano e se si farà luce sulle ombre che hanno caratterizzato gli ultimi 22 anni della sua vita.
Il caso di Emilio Parlapiano rappresenta una storia di disperazione e resistenza in un contesto di presunti abusi di potere e ingiustizie protratte per oltre due decenni. L'imprenditore, attraverso un gesto simbolico e doloroso, chiede verità e giustizia, sperando che la sua vicenda possa finalmente trovare una soluzione. L'intervento delle autorità locali sarà cruciale per determinare se le sue richieste verranno ascoltate e se la giustizia potrà finalmente fare il suo corso.