camillo esposito

Il violento omicidio di Camillo Esposito, 29 anni, avvenuto sabato sera mentre era dal barbiere in via Ghisleri, Scampia, ha riportato l'attenzione sul pericoloso clan della Vinella Grassi. La giovane vittima, pur non risultando ufficialmente coinvolta in ambienti camorristici, era nota per frequentare individui legati a questo gruppo criminale. La teatralità dell'omicidio è vista dagli inquirenti come un chiaro segnale della pericolosità di questo clan e del loro ritorno in primo piano nella scena criminale napoletana.

Sabato sera, in un barbiere di via Ghisleri a Scampia, Camillo Esposito è stato ucciso in modo plateale. La vittima, conosciuta per aver frequentato ambienti vicini al clan della Vinella Grassi, è stata assassinata con precisione e rapidità, un segnale forte che non lascia spazio a dubbi sulla matrice camorristica dell’azione. Gli inquirenti, che stanno indagando sull'omicidio, vedono in questo atto un'ulteriore prova delle tensioni crescenti all'interno dei gruppi criminali della zona.

Le indagini della squadra mobile si stanno concentrando su più fronti. Oltre ad ascoltare familiari e amici della vittima, gli investigatori stanno analizzando il traffico telefonico e i social network di Camillo Esposito per cercare indizi utili. Un altro punto cruciale è la ricerca del “filatore,” ovvero colui che ha segnalato ai killer la presenza di Esposito dal barbiere in quel momento. La classica soffiata che ha dato il via all’esecuzione è una tecnica nota nei regolamenti di conti della camorra.

Le telecamere come testimoni silenziosi

Un ruolo importante nell’indagine potrebbe essere svolto dalle telecamere di sicurezza, sia pubbliche che private, presenti nella zona di via Ghisleri. Gli investigatori stanno passando in rassegna le immagini nella speranza di individuare elementi utili per ricostruire i movimenti dei killer. Al momento, nessun dettaglio è stato ancora reso noto, ma le riprese potrebbero rivelarsi decisive per identificare gli esecutori materiali dell’omicidio.

A complicare ulteriormente il quadro, nell'ultima settimana si è registrata una scarcerazione eccellente: Salvatore Petruccione junior, figlio del boss Totore o’ marenar, fondatore del clan della Vinella Grassi, è stato liberato dopo meno di quattro anni di carcere. Petruccione jr era stato arrestato per il pestaggio di un giovane di Melito, legato a una lite per una ragazza contesa. Ora, con la sua scarcerazione e il ritorno nel territorio, gli inquirenti stanno valutando se la sua liberazione possa aver innescato nuove tensioni all'interno del mondo della camorra napoletana.

Il clan della Vinella Grassi, conosciuto anche come i Girati, ha una lunga storia di violenza e controllo del territorio a Scampia e nelle zone limitrofe. Negli ultimi anni, questo gruppo criminale aveva subito colpi duri grazie all'azione delle forze dell'ordine, ma la recente scarcerazione di figure di spicco, come Salvatore Petruccione jr, potrebbe segnare un tentativo di ripresa del potere da parte del clan. L'omicidio di Camillo Esposito potrebbe essere interpretato come un segnale di questa volontà di riaffermare la propria presenza e forza sul territorio.

Le autorità locali e nazionali stanno seguendo con attenzione la situazione. Scampia, già teatro in passato di sanguinose guerre di camorra, potrebbe nuovamente diventare un epicentro di scontri tra clan rivali. La teatralità dell’omicidio di Esposito e la scarcerazione di Petruccione jr sono segnali preoccupanti che richiedono un immediato intervento delle forze dell'ordine per prevenire una possibile escalation di violenza.

Il dolore della comunità

Mentre le indagini continuano, la comunità di Scampia piange un'altra giovane vittima della camorra. Camillo Esposito, pur non essendo ufficialmente inquadrato in contesti criminali, era comunque noto per le sue frequentazioni, un elemento che lo ha probabilmente reso un bersaglio. 

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