Assegno unico al 100%: alcune famiglie possono averne diritto, ecco chi
L'Assegno Unico e Universale rappresenta un sostegno essenziale erogato dall'INPS alle famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni, senza limiti di età nel caso di figli disabili. La sua entità varia in base all'età e al numero dei figli, alle loro eventuali situazioni di disabilità e alla condizione economica della famiglia al momento della richiesta.
Definito "unico" per la semplificazione dei sostegni alla genitorialità e "universale" per il suo accesso a tutte le famiglie con figli a carico, questo assegno è erogato indipendentemente dal reddito familiare, almeno in misura minima. Tuttavia, i casi in cui viene erogato al 100% sono rari e avvengono solo in situazioni specifiche o con accordo tra i genitori.
Assegno Unico, come funziona la normativa
L'introduzione dell'Assegno Unico ha portato all'eliminazione dell'assegno al nucleo familiare per i figli minori di 21 anni e delle detrazioni per figli a carico, comportando anche lievi modifiche nella normativa rispetto ai vecchi assegni familiari. Vediamo insieme il funzionamento della normativa che regola questo assegno.
Secondo le disposizioni, l'Assegno Unico deve essere diviso tra entrambi i genitori. Tuttavia, se entrambi sono d'accordo, è possibile assegnarlo solo a uno dei due genitori, che riceverà l'intero importo.
Vi sono casi specifici in cui l'assegno è erogato al 100% a un solo genitore, come quando il giudice dispone l'affidamento esclusivo dei minori a un genitore. In questa situazione, il genitore che ottiene l'affidamento esclusivo riceverà interamente l'assegno.
Anche in situazioni di separazione o divorzio in cui la sentenza prevede che i contributi per i figli spettino solo a uno dei genitori, sarà quest'ultimo a ricevere l'assegno al 100%. Questi sono casi rari, mentre nella maggior parte delle situazioni l'Assegno Unico è diviso tra entrambi i genitori. Per ulteriori informazioni e dubbi, è consigliabile consultare il sito dell'INPS.