Matteo Carfora
Matteo Carfora

Un dramma senza parole ha sconvolto la città di Maddaloni, in provincia di Caserta. Intorno alle 23, un ragazzo di soli 17 anni, Matteo Carfora, è precipitato dal terzo piano di un edificio in via Gramsci. L’impatto è stato devastante e, nonostante l’arrivo tempestivo di due ambulanze, per il giovane non c’è stato nulla da fare.

L’autorità giudiziaria ha subito disposto la restituzione della salma ai familiari, permettendo loro di procedere con l’organizzazione dei funerali. Un gesto che conferma la volontà di lasciare spazio al dolore privato, in un momento di profonda disperazione.

Il dolore della comunità scolastica: il Liceo si ferma per ricordarlo

La notizia della tragica scomparsa di Matteo ha rapidamente fatto il giro della città, lasciando attoniti amici, parenti e l’intera comunità scolastica del Liceo Don Gnocchi, istituto che il ragazzo frequentava. Questa mattina, la scuola ha scelto di fermarsi completamente, condividendo sui social un toccante messaggio d’addio accompagnato da un video in cui Matteo è protagonista.

«Il Liceo Don Gnocchi di Maddaloni oggi si ferma – recita il messaggio ufficiale –. Lo fa con il cuore spezzato, segnato da un dolore profondo e difficile da raccontare. Abbiamo perso un ragazzo speciale, bello come il sole, con un sorriso che portava luce ovunque».

Un video dal messaggio potente: Matteo contro la violenza sulle donne

Il video pubblicato dalla scuola, registrato nei mesi precedenti, mostra Matteo in un’intensa interpretazione teatrale. Il giovane recita la parte di un uomo che prende coscienza troppo tardi della violenza esercitata su una donna. Il progetto, realizzato come attività scolastica, voleva lanciare un messaggio forte contro ogni forma di abuso e violenza di genere.

Oggi, quel video assume un significato ancora più profondo. È diventato simbolo della sensibilità e dell’impegno sociale di Matteo, un ragazzo che – come sottolinea il messaggio della scuola – «forse portava dentro un peso che nessuno aveva capito».

Un appello all’ascolto: “Nessuno si senta mai solo”

La riflessione della scuola non si ferma al ricordo, ma si fa monito e invito all’intera società. «Come scuola, come comunità e come società dobbiamo imparare ad ascoltare di più, a guardare oltre le apparenze, a creare spazi veri di ascolto, accoglienza e aiuto. Perché nessuno si senta mai solo».

Parole che invitano a una maggiore attenzione verso i segnali silenziosi che i giovani, troppo spesso, mandano senza essere compresi. Matteo diventa così un simbolo, un messaggio vivente che continua a parlare anche dopo la sua scomparsa.

Una ferita aperta per Maddaloni: il ricordo resterà vivo

La morte di Matteo ha lasciato una ferita profonda nel cuore di Maddaloni. In un momento storico in cui i giovani chiedono ascolto e comprensione, la storia di Matteo diventa un campanello d’allarme, un invito alla responsabilità collettiva. Il video, ora condiviso centinaia di volte, diventa una sorta di testamento morale e un segno tangibile del suo passaggio.

Il Liceo Don Gnocchi lo ha detto chiaramente: «Questo video è il nostro modo per dire che non lo dimenticheremo. È la sua voce che continua a parlare, è il suo messaggio che vogliamo portare avanti».

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