«Mamma, non farlo». Le urla della bambina, poi il volo dal nono piano. Giulia si è lanciata con la figlia in braccio: "L'ho fatto per colpa sua"
Una tragica vicenda ha scosso Ravenna, dove una donna di 41 anni di nome Giulia Lavatura si è gettata dal nono piano di una palazzina, portando con sé la sua figlia di sei anni, che purtroppo ha perso la vita. La donna è stata trasportata in gravi condizioni all'ospedale Bufalini di Cesena dal 118.
Nel tragico evento, è stato coinvolto anche un cane, un meticcio nero, che ha perso la vita nello schianto. L'incidente è avvenuto in via Dradi, a ridosso del centro, e si sospetta che la donna abbia utilizzato un'impalcatura esterna legata ai lavori del Superbonus al 110%.
Il marito della donna, presente in casa al momento dell'evento, non si sarebbe accorto di nulla e avrebbe ricevuto la notizia dalle volanti della polizia, intervenute sul luogo insieme alla squadra mobile della Questura ravennate. La famiglia coinvolta nella tragedia è di nazionalità italiana.
Le urla della bambina poco prima del salto udite dalla vicina
Una vicina avrebbe udito le strazianti urla della bambina, implorando la madre di desistere prima del gesto irreparabile. Il tonfo della caduta è stato udito anche dai residenti del palazzo di fronte, mentre gli operai impegnati in un cantiere nelle vicinanze hanno scoperto i corpi e immediatamente allertato le autorità.
Tragedia a Ravenna, Giulia, l'accusa verso il padre violento: «Lo faccio a causa sua»
Le indagini della polizia stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente avvenuta a Ravenna, esamineranno i contatti recenti della donna.
Emergono dettagli drammatici attraverso un messaggio sui social da parte della madre prima del gesto, in cui espone confusamente le presunte ragioni del suo atto e rivolge pesanti accuse al padre della bambina, descritto come violento e aggressivo.
La madre ha scritto su Facebook:
«Perché ho dovuto farlo? Padre violento e aggressivo. Nessuno me lo tiene lontano. Mi perseguita. Non lo voglio vedere, non voglio frequentarlo. Non mi sembra di chiedere tanto. Niente ordinanza restrittiva, perché non ho video delle brutte violenze domestiche. Inutile questura, ero incinta, nemmeno questo per tutelarmi».
Poi parole pesanti contro la famiglia del padre della bimba:
«Il Natale 2023 della mia bimba di 6 anni: sto nonno orripilante, che ci urla contro di continuo, spaventandoci e la nonna demente, che la tiene al camino a prendere gli spruzzi bollenti in faccia. Non parliamo di come trattano (e hanno trattato a febbraio 2018) la mia barboncina. Vergognatevi»
E ancora: «Davide mi dispiace, non mi aiuti a tenerlo lontano. Te l'ho chiesto mille volte. Non proteggi la tua famiglia».
La donna lamenta la mancanza di restrizioni legali e di protezione da parte delle autorità e sottolinea episodi di maltrattamenti da parte della famiglia del padre. La comunità esprime il suo sgomento di fronte a questa tragica situazione, mentre le indagini continuano a cercare di comprendere appieno le circostanze e le motivazioni dietro questo drammatico evento. (Fonte: IlCorrierediBologna)