A dieci anni dallo scoppio della guerra in Siria, Papa Francesco parla per chiedere la pace e mettere fine al conflitto che, ormai, ha dilaniato i paesi del Golfo.
Papa Francesco si rivolge alla comunità internazionale
Appello di Papa Francesco dopo il suo Angelus domenicale. A dieci anni dallo scoppio del conflitto siriano, Papa Francesco si appella alla coscienza di tutto mondo. "Il mondo aiuti con decisione a risolvere la crisi" dice Francesco, lanciando un nuovo appello alla comunità internazionale.
Discorso a favore dell'"amata e martoriata Siria", a dieci anni dall'inizio del conflitto. Il Papa si appella a tutti per dare speranza alla "popolazione stremata".
Necessario è l'impegno da tutte le parti in causa, continua Bergoglio, impegno che deve essere "costruttivo e solidale" affinché tacciano le armi, si possa in fine "ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione e la ripresa economica".
Papa Francesco "Preghiamo insieme per la amata e martoriata Siria"
Iniziava dieci anni fa il sanguinoso conflitto in Siria. Un conflitto considerato come tra i più sanguinosi e tra le più grandi e gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo. Un conflitto con un numero imprecisato di morti e feriti.
Milioni sono i profughi, migliaia gli scomparsi, distruzioni, violenze di ogni genere, e immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane".
"Preghiamo tutti il Signore - ha aggiunto Francesco - perché tanta sofferenza nell'amata e martoriata Siria non venga dimenticata, e perché la nostra solidarietà ravvivi la speranza".
"Preghiamo insieme per l'amata e martoriata Siria", ha quindi ribadito, recitando con i fedeli un'Ave Maria.
L'Unione Europea interviene sulla crisi siriana
"Innumerevoli sono gli abusi e le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte di tutte le parti, in particolare da parte del regime siriano" interviene Josep Borrel, Alto rappresentante per la politica estera dell'UE. Borrel interviene alla vigilia del decimo anniversario delle proteste antigovernative in Siria poi sfociate in uno dei conflitti più sanguinosi della storia recente.
Continua Borrell, la "brutale repressione del regime nei confronti del popolo siriano e il suo fallimento nell'affrontare le cause profonde della rivolta si sono tradotte in un conflitto armato" a carattere "internazionale". Sottolineando come quella siriana sia "la più grande crisi dei rifugiati al mondo", con 5,6 milioni di sfollati all'estero e altri 6,2 milioni all'interno della Siria, l'Alto rappresentante Ue ha dichiarato che "non esistono condizioni per un loro ritorno sicuro e in linea con il diritto internazionale", aggiungendo che "tutti gli attori in Siria devono concentrarsi sulla lotta contro Daesh. Prevenire la rinascita dell'organizzazione terroristica rimane una priorità". (Fonte Rai Nerws)
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