La Siae (Società italiana degli autori ed editori) è finita nel mirino di un gruppo hacker Everest che ha sottratto 60-70 Gigabyte di informazioni inclusi dati dei conti correnti, fatture e contratti.
I computer non sono stati bloccati, nessun server criptato con chiavi indecifrabili, ma i dati sono stati sottratti dai server.
Il furto di dati scoperto ieri dalla società. Sono già in corso le indagini per cercare di identificare gli autori che hanno già chiesto un riscatto in bitcoin per non diffondere i dati.
Siae risponde: "Non cederemo al ricatto"
"La Siae non darà seguito alla richiesta di riscatto" - Il dg della Siae Gaetano Blandini sottolinea: "Abbiamo già provveduto a fare la denuncia alla polizia postale e al garante della privacy come da prassi.
Saranno poi puntualmente informati tutti gli autori che sono stati soggetti di attacco. Monitoreremo costantemente l'andamento della situazione cercando di mettere in sicurezza i dati degli iscritti della Siae".
La Polizia postale indaga sul caso, attraverso il compartimento di Roma del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche).
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