Governo Draghi, c'è paura per la circolazione delle nuove varianti del Covid-19, si dovrà dunque accelerare la campagna di vaccinazioni.
Tra le ipotesi del nuovo governo c'è quella di coinvolgere la Protezione Civile.
Ad Arcuri resta il compito sull’approvvigionamento delle dosi.
Intanto dopo l’allarme dell’Istituto superiore di Sanità sulla diffusione del virus, il governo studia nuove misure per cercare di tenere sotto controllo la curva epidemiologica.
Al momento sembra allontanarsi l'ipotesi lockdown. Si punterà invece su interventi mirati a livello locale, ma sempre d'intesa con il governo.
Appare difficile anche un allentamento dei divieti, pure se nei prossimi giorni sarà effettuata una ricognizione dei dati.
Questo per valutare se e come poter soddisfare almeno in parte le richieste dei vari lavoratori.
La priorità assoluta resta quella di vaccinare tutti nel più breve tempo possibile.
Per questo si pensa a coinvolgere militari e volontari della Protezione civile in hangar o anche nelle caserme, con lo scopo di accelerare.
Governo Draghi: nuove disposizioni. Intanto il 5 marzo scade l'ultimo Dpcm
Parte bene l’asse tra
Roberto Speranza e
Mariastella Gelmini, neoministro per gli Affari regionali, ma soltanto nei prossimi giorni partirà la strategia di contenimento del Covid-19.
Anche perché in vista della
scadenza del Dpcm in vigore, prevista per il 5 marzo, dovrà essere il presidente del Consiglio
Mario Draghi a decidere se utilizzare lo stesso metodo, oppure se cambiare totalmente rotta.
Si alle zone rosse. Anche per il Governo Draghi resta l'Italia a colori
La strada per evitare il
lockdown nazionale passa dalla chiusura di paesi, città e intere province dove circolano la variante inglese, ma anche quella brasiliana e sudafricana che finora sembrano resistere ai vaccini.
Si pensa dunque alle
zone rosse: aree dalle quali non si può uscire e dove non si può entrare, dove gli spostamenti sono vietati e dove le attività restano chiuse.
Per questo è stata ribadita a sindaci e governatori
la necessità di intervenire d’urgenza chiudendo anche le scuole.
Il sistema dei colori dovrebbe rimanere con la divisione in fasce rosse, arancione, gialla e bianca.
Cambieranno però alcuni parametri. Attualmente con l’Rt a 1 si entra in fascia arancione e con 1,25 si va in fascia rossa, ma non è escluso che le soglie si abbasseranno ancora.
Sarà poi il governo a dover stabilire quali attività tenere aperte e quali invece vietare nelle varie aree.
Bar e ristoranti
Il consiglio dei ministri stabilirà se e come dare seguito alle richieste dei gestori dei locali pubblici di poter
aprire bar e ristoranti la sera in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione.
Palestre e piscine
L’altro settore che si sta valutando è quello dello sport. Le nuove linee guida prevedono infatti aperture scaglionate e comunque lezioni individuali almeno nella prima fase della ripresa. Oltre a un distanziamento rimodulato ossia: 2 metri in palestra, 10 metri quadri in piscina.
Cinema e teatri
La
ripresa del settore dello spettacolo è una delle richieste che ormai da mesi pressa i ministri. Anche su questo dovrà essere fatta una valutazione dal nuovo governo tenendo conto che molte attività sono in grande affanno e molte di essi rischiano di non poter più riaprire.
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