Femminicidio a Spoleto: Laura Papadia strangolata dal compagno, il possibile movente
Lei voleva figli, lui no. La confessione nella telefonata alla ex moglie

Un terribile femminicidio ha sconvolto la tranquilla cittadina di Spoleto. Laura Papadia, 36 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione, strangolata dal compagno Nicola Gianluca Romita, 47 anni. Poco dopo l'omicidio, l'uomo ha fatto due telefonate drammatiche: la prima alla sua ex moglie, la seconda alla polizia.
«L'ho uccisa e adesso la faccio finita», avrebbe detto nel corso della chiamata. Subito dopo, ha tentato di togliersi la vita gettandosi dal Ponte delle Torri, un luogo simbolo della città umbra. Grazie all'intervento tempestivo delle forze dell'ordine, è stato bloccato in extremis e preso in custodia.
Il ritrovamento del corpo di Laura Papadia
Dopo aver ricevuto la segnalazione dall'ex moglie di Romita, gli agenti si sono diretti rapidamente verso l'abitazione della coppia in via di Porta Fuga. All'interno della camera da letto, Laura Papadia giaceva senza vita, ancora in pigiama. I primi rilievi sul corpo non hanno mostrato segni evidenti di colluttazione, suggerendo che la donna sia stata strangolata nel sonno o comunque senza avere il tempo di reagire.
Sul posto sono intervenuti la scientifica, il medico legale, il pubblico ministero e il procuratore di Spoleto. La Procura ha disposto il fermo immediato di Romita con l'accusa di omicidio volontario. Ora si attende l'esito dell'autopsia per determinare con precisione l'orario e le cause esatte del decesso.
Una relazione in crisi: il possibile movente del delitto
Laura e Nicola Gianluca convivevano a Spoleto da circa due anni. Lei lavorava come vicedirettrice in un supermercato, mentre lui era agente di commercio nel settore vinicolo. Sebbene all'apparenza la loro relazione sembrasse stabile, dietro le mura domestiche si nascondeva una crisi profonda.
Secondo le prime ricostruzioni, il movente del femminicidio potrebbe essere legato a un acceso contrasto sul futuro della coppia. Laura desiderava diventare madre, ma Romita si sarebbe opposto fermamente. Questa divergenza potrebbe aver scatenato l'ira dell'uomo, portandolo a compiere l'estremo gesto.
Il dramma della violenza sulle donne
L'omicidio di Laura Papadia si aggiunge alla lunga lista di femminicidi che continuano a colpire l'Italia. La violenza domestica resta un problema drammatico, spesso sottovalutato fino a quando non sfocia in tragedie irreparabili.
Le istituzioni e le associazioni contro la violenza di genere ribadiscono l'importanza di sensibilizzare la società su questi temi, incentivando le vittime a denunciare e fornendo loro strumenti concreti di protezione. La speranza è che tragedie come quella di Laura possano servire a rafforzare le misure di prevenzione e tutela per le donne in situazioni di pericolo.
Le indagini e il futuro processo
Con il fermo di Nicola Gianluca Romita, gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori elementi per ricostruire con precisione gli ultimi giorni della coppia. L'autopsia e le analisi forensi potranno chiarire dettagli fondamentali per il caso.
La comunità di Spoleto, sconvolta dalla tragedia, chiede giustizia per Laura Papadia. Il processo che seguirà sarà cruciale per determinare le responsabilità dell'uomo e per ribadire con forza l'importanza di contrastare ogni forma di violenza sulle donne.