A-Mare, il progetto di Arte e Moda di Giuliana Palumbo al Carcere Borbonico di Procida
La performance interattiva libera l'arte dai vincoli della reclusione: un'esplosione di creatività
Una performance fra arte e moda ha preso vita nella bottega del Carcere Borbonico di Procida, un'iniziativa che mira a liberare la creatività e l'arte dai legami di reclusione imposti dalla società moderna.
Questo ambizioso progetto è stato ideato e realizzato dall'artista napoletana Giuliana Palumbo, nota come la “vulcanologa” per la sua capacità di evocare l'esplosività e i colori del Vesuvio nelle sue opere, e dall' avvocato Nicola Carabellese, proprietario del negozio Sartoria Casa di Reclusione di Procida. Insieme, hanno creato il format e brand "A-Mare".
La Nascita di "A-Mare"
L'idea di "A-Mare" è nata da un'esperienza personale di Giuliana Palumbo.
"Un amico avvocato mi ha commissionato dei quadri per il suo studio a Napoli. L'incontro con Nicola Carabellese è stato l'inizio di tutto. Parlando della mia attività e del suo negozio a Procida, abbiamo deciso di cerare qualcosa insieme che potesse rilanciare l'artigianato napoletano. Il Carcere Borbonico di Procida, non più attivo dagli anni '50, è stato scelto come luogo simbolico per questa iniziativa. In passato, il carcere impegnava i detenuti in varie attività produttive, tra cui la sartoria, un'attività che ora viene rivisitata e celebrata attraverso il progetto”.
Un Evento Interattivo e Coinvolgente
L'evento, tenutosi il 10 giugno, ha visto la partecipazione di numerosi turisti e membri dell'associazione “Compriamo a Napoli”, protagonisti di questa straordinaria fusione di pittura, ricamo, ceramica e sartoria.
“La giornata - dichiara ancora Giuliana Palumbo - è stata arricchita da una performance interattiva che ha permesso ai visitatori di immergersi nel mondo dell'artigianato napoletano e procidano, degustando dolci tipici di Napoli e Procida. Gli artigiani hanno personalizzato le loro creazioni, dando vita a pezzi unici che raccontano storie di tradizione e innovazione”.
Il Ruolo del Carcere Borbonico
Il progetto riprende il concetto originario del Carcere Borbonico di Procida, dove i detenuti si dedicavano a varie attività produttive. Giuliana Palumbo e Nicola Carabellese vogliono trasmettere il messaggio che, in fondo, siamo tutti un po' “reclusi” nelle nostre vite quotidiane e che l'arte e la creatività possono essere un mezzo per spaziare con la fantasia e rompere questi vincoli. Procida, con il suo paesaggio suggestivo e la sua ricca storia culturale, si presta perfettamente a questa visione.
Il Futuro di "A-Mare"
Il successo dell'evento ha spinto gli organizzatori a pianificare un altro incontro a luglio, continuando così a promuovere il brand "A-Mare". Ogni artigiano ha contribuito personalizzando le proprie creazioni, come le borse dipinte e gli amigurumi, aggiungendo un tocco personale a questo progetto collettivo. Il negozio, gestito da Nicola Carabellese e supportato nell'organizzazione da Monica Gozzi, rimarrà attivo per tutta l'estate, offrendo una vetrina permanente per l'artigianato locale.
Supporto e Collaborazioni
L'evento è stato reso possibile grazie anche al sostegno degli sponsor e catering Pestolimò e Assafà, che hanno contribuito a creare un'atmosfera accogliente e festosa per i partecipanti.
Il progetto "A-Mare" non solo celebra l'arte e l'artigianato, ma promuove anche il senso di comunità e collaborazione, valori fondamentali per il successo di iniziative culturali di questo tipo.
"A-Mare" rappresenta un esempio di come l'arte possa essere un potente strumento di liberazione e connessione, unendo persone e tradizioni in un'esplosione di creatività. Procida, con il suo affascinante Carcere Borbonico, diventa così il palcoscenico perfetto per questa iniziativa, capace di toccare il cuore di chiunque vi partecipi.
Ed ora visto il grande successo, si replicherà lunedì 8 luglio. L'appuntamento è con Ornellissima Workshop pop dalle ore 10:00 alle 18:30 presso Sartoria Casa di Reclusione di Procida.