Napoli, stop a baretti e ristoranti in centro: "Divieto di nuove aperture"
Il Comune di Napoli ha varato un importante piano di tutela per il centro storico della città, con l'obiettivo di fermare l'eccessiva occupazione di suolo pubblico e la trasformazione della zona in un'enorme area di fast food.
La misura, decisa in collaborazione con la Regione Campania e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli, prevede che per i prossimi tre anni non potranno essere aperte nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande, né potranno essere ampliate le attività già esistenti all'interno del perimetro dell'area Unesco e nelle fasce di rispetto.
Le Preoccupazioni e le Misure adottate
Il centro storico di Napoli, sito Unesco, ha subito negli ultimi anni una massiccia crescita di attività di food and beverage, con un tasso di incremento del 10% tra il 2019 e il 2022. Questo fenomeno ha destato preoccupazione sia per la perdita del carattere tradizionale del centro storico, sia per l'aumento delle attività di ristorazione con preparazione di cibi da asporto. Per preservare il valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico delle aree pubbliche, il Comune di Napoli ha deciso di adottare delle misure restrittive.
Napoli - Dettaglio delle Strade Coinvolte
Il piano di tutela riguarda diverse strade del centro storico, inclusa la famosa via San Gregorio Armeno, dove le attività non collegate alla lavorazione artigianale dei pastori saranno sottoposte al blocco triennale. Le deroghe consentiranno l'apertura di attività di somministrazione e vendita solo in specifici contesti, come stazioni dei mezzi di trasporto pubblico, mense aziendali e strutture ricettive alberghiere.