LATINA. Finisce in tragedia uno sfratto a
San Felice Circeo, localita' turistica in provincia di
Latina. Un uomo di 73 anni si e' tolto la vita con un colpo di pistola poche ore prima del momento in cui avrebbe dovuto dire addio alla sua casa nel centro della cittadina.
Sfratto Latina - A dare l'allarme intorno alle 12
E' stato proprio l'ufficiale giudiziario che lo ha trovato morto sul letto con accanto la pistola. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118.
Sul posto i carabinieri della stazione di San Felice Circeo e della compagnia di Terracina che si occupano della vicenda.
Fin da subito gli investigatori hanno ipotizzato il suicidio, avvenuto probabilmente nella serata di ieri.
Ma saranno gli accertamenti medico legali a stabilirlo con certezza. A quanto ricostruito, l'uomo avrebbe dovuto lasciare oggi l'appartamento a San Felice Circeo che si trova sulla strada che porta al centro storico della localita' di mare.
Si sarebbe trattato di uno sfratto concordato e oggi alle 12 era in programma l'appuntamento con l'ufficiale giudiziario per recuperare l'immobile.
L'abitazione
Di cui era affittuario, sarebbe cosi' ritornato ai proprietari. Dover lasciare la casa probabilmente e' stato un colpo troppo duro da affrontare per il pensionato che viveva da solo e sembra non avesse figli.
Cosi', secondo gli investigatori, il 73enne avrebbe compiuto il gesto estremo: avrebbe impugnato la sua pistola, regolarmente denunciata, e puntandola alla testa premuto il grilletto.
Nell'appartamento non sono stati trovati biglietti di addio che motivassero il gesto, ma la casa era in ordine, chiusa regolarmente a chiave dall'interno e non sarebbero stati riscontrati segni di colluttazione o della presenza di altre persona.
Treviso, Elisa stroncata da un brutto male in cinque mesi. Le ultime parole ai suoi figli: "La mamma non tornerà più a casa".
TREVISO. Stroncata da un brutto male in 5 mesi. E' morta Elisa Armellin, mamma di 44 anni di Treviso. "Bambini, la mamma deve dirvi una cosa", così Elisa ha preparato i suoi figli di 10 anni mentre cercava di spiegargli che la malattia se la stava portando via piano piano e sarebbe potuta non tornare più a casa.
A riportare la storia è Il Messaggero. Strappata troppo presto alla sua famiglia nel giro di cinque mesi. Tutto è iniziato quando poco prima di Natale, un colpo di tosse e un dolore ai bronchi è diventato sempre più frequente.
Poi l'arrivo in ospedale, la tac e la diagnosi che ha gettato tutta la famiglia nello sconfonto: tumore ai polmoni. E il declino, dolorosissimo e inarrestabile.
"Elisa ha avuto un decorso veloce e davvero doloroso - lo ricorda a Il Messaggero la sorella Roberta - ha alternato settimane in ospedale a periodi a casa. E il Covid purtroppo ha complicato notevolmente le cose".
Le cure, che all'inizio avevano fatto sperare in una possibile guarigione, si sono rivelate presto inutili. E il tumore dai polmoni è passato alle ossa rendendo Elisa di fatto incapace di muoversi.
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