Rosa Vespa, la clinica senza parcheggio, il covid: i trucchi per ingannare Moses
Una vicenda complessa e surreale, con protagonista Rosa Vespa, accusata di aver sequestrato una neonata con uno stratagemma ben orchestrato. Il marito, Moses Omogo Chidiebere, sarebbe stato ingannato da una gravidanza falsa
Secondo le indagini condotte dalla Squadra mobile di Cosenza, Rosa Vespa, 51 anni, avrebbe agito da sola nel rapimento della neonata Sofia. La donna avrebbe elaborato un piano dettagliato per ingannare tutti, compreso il marito Moses Omogo Chidiebere, 43 anni, originario del Senegal. La Gip Claudia Pingitore, su parere del sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico, ha disposto la scarcerazione del marito, ritenendo che fosse inconsapevole delle azioni della moglie.
Rosa Vespa avrebbe scelto di sottrarre la neonata nella clinica "Sacro Cuore" a Cosenza, approfittando della posizione centrale e della difficoltà di parcheggio nella zona. La scusa del parcheggio sarebbe stata utilizzata per giustificare le assenze del marito durante le visite mediche. Inoltre, per convincere Moses della gravidanza, Rosa avrebbe inviato via WhatsApp una foto di un neonato scaricata dal web.
La finta gravidanza e il viaggio in Nigeria
La relazione tra Rosa e Moses, iniziata dieci anni fa, si è consolidata con il matrimonio nel 2021. Nel 2024, durante un viaggio di Moses in Nigeria per il funerale della madre, Rosa gli avrebbe comunicato di essere incinta. Moses, rientrato a Cosenza, non avrebbe mai accompagnato la moglie alle visite ginecologiche a causa degli impegni lavorativi. Durante l'udienza di convalida, Moses ha dichiarato di non aver avuto alcun sospetto sulla gravidanza.
La camera prenotata e la simulazione del parto
Rosa Vespa, per l’8 gennaio, data prescelta per la nascita del figlio immaginario, ha prenotato una stanza al Royal Hotel, situato vicino alla clinica. Ha poi simulato contrazioni, chiedendo al marito di accompagnarla per un tracciato. Utilizzando la scusa del Covid, Rosa ha sostenuto che l’accesso alla clinica fosse vietato ai familiari, mantenendo così Moses all’oscuro del suo piano.
La scoperta e il ritrovamento della neonata
Il rapimento della piccola Sofia è stato scoperto dalla Squadra mobile di Cosenza, che ha ritrovato la bambina nell’abitazione della coppia a Castrolibero. La piccola è stata subito restituita alla madre naturale. L’indagine ha rivelato che Rosa Vespa aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, sfruttando le sue conoscenze delle dinamiche della clinica e la fiducia del marito.
Un inganno elaborato
Questa vicenda ha scioccato la comunità di Cosenza e sollevato molte domande su come sia stato possibile per Rosa Vespa portare avanti un inganno così complesso. La scarcerazione di Moses Omogo Chidiebere sottolinea come lui stesso sia stato una vittima della macchinazione della moglie, ignaro di tutto fino al momento dell’arresto.