Contagi in forte aumento, le scuole in Campania riapriranno ad ottobre inoltrato. L'ordinanza del sindaco
SAVIANO (Campania). Il vicesindaco Carmine Addeo, con propria ordinanza, ha disposto il rinvio dell’inizio delle attività didattiche in presenza dell’anno scolastico 2020-2021, della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° Grado afferenti la Direzione Didattica e l’I.C. 2A Ciccone, al giorno 8 ottobre.
Una decisione presa in comune accordo con i dirigenti scolastici al fine di “evitare disomogeneità nell’avvio in presenza delle attività scolastiche”, atteso il permanere di alcune difficoltà, in buona parte dei plessi scolastici, nel garantire gli spazi e le distanze previste ai fini della prevenzione di eventuali focolai da Covid-19 in ambiente scolastico.
La data di ultimazione di tali lavori interni è prevista per il giorno 29 settembre. In alcuni plessi scolastici inoltre, erano allestiti i seggi elettorali per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. Per il ripristino degli spazi in modo consono all’utilizzo scolastico bisogna procedere ad indispensabili “interventi di sanificazione al fine di prevenire eventuali focolai del virus in ambienti scolastici”.
La tempistica delle attività propedeutiche all’avvio di qualsiasi attività scolastica, rende impossibile l’avvio dell’anno scolastico quindi entro il 29 settembre. Tenuto conto infine che all’esito dello scrutinio elettorale è risultato necessario procedere al ballottaggio che si terrà il prossimo 4 e 5 ottobre e che i plessi sede di seggio devono essere disponibili fin dal giorno 2 ottobre, appare inopportuno fissare l’inizio delle attività scolastiche il giorno primo ottobre per poi sospenderle a partire dal 2.
Scuola in Campania, non suona la prima campanella. Protesta delle maestre: “Noi non riportiamo”
Doveva essere il garnde giorno del rientro in classe, ma le maestre scendono in piazza: "Vogliamo sicurezza per noi e per i nostri alunni”. Scuola, le maestre: “Noi non ripartiamo”. Protesta di maestre, educatrici e personale scolastico sotto la sede del Comune per rivendicare l’apertura delle scuole in sicurezza.
I manifestanti chiedono a gran voce al sindaco, Luigi de Magistris, che il protocollo Covid sia applicato anche nelle scuole comunali.
Secondo quanto denunciano, nelle scuole materne e negli asili nido non è stata fatta una vera e propria igienizzazione. Mancano i saponi, non sono stati individuati i referenti Covid. Manca il personale per effettuare la misurazione della temperatura, non c’è certezza rispetto ai dpi. E in particolare rispetto ai guanti “indispensabili per poter cambiare i pannolini ai bimbi dei nidi e non è stata posizionata la segnaletica orizzontale e verticale.
“Il sindaco – afferma Franca Pinto, segretario provinciale Csa – deve assumersi la responsabilità di questa situazione. C’è chi vuole far credere che le maestre e il personale scolastico stanno protestando perché non vogliono far riaprire le scuole ma è esattamente il contrario: tutti noi vogliamo che tutte le scuole aprano ma devono farlo in sicurezza per evitare che poi si debbano richiudere.
"Lo dobbiamo ai bimbi"
Lo dobbiamo innanzitutto ai bambini, alle famiglie ma anche a tutti quelli che lavorano e si impegnano nella scuola”. Un appello eloquentemente espresso nello striscione sistemato a terra: “Scuola aperta, sicurezza incerta. Più fatti e meno parole”. Una situazione che coinvolge 120 istituti e 5500 bambini iscritti alle scuole materne e agli asili nido del Comune di Napoli la cui apertura oggi è a rischio.
I sindacati denunciano anche l’impossibilità di poter utilizzare, per garantire il distanziamento, gli spazi esterni perché non sono puliti. “Dopo numerosi incontri col Comune di Napoli – riferisce Annibale De Bisogno, segretario regionale Uil Fpl – non riusciamo ancora ad applicare il protocollo di sicurezza.
Mancano maestre, bidelli ed anche dispositivi come guanti, mascherine e addirittura il sapone per lavarsi le mani. Con queste premesse e per la sicurezza del personale ma soprattutto degli alunni, non si parte. Da tre mesi con l’amministrazione circa 30 incontri, di cui circa una decina nel solo mese di agosto, ma non vi è alcun risultato e oggi siamo ancora a questo punto”.
Critiche anche rispetto alla tempistica della delibera con cui assumere 56 maestre. Il provvedimento, infatti, è ora al vaglio della commissione del ministero dell’Interno essendo il Comune in predissesto. “Non sappiamo – sottolinea Pino – quando questo personale entrerà nelle scuole che necessiterebbero di 150 maestre di cui 100 di sostegno«. Protocolli e necessità legate al Covid che si vanno ad aggiungere a una situazione delle strutture scolastiche che i sindacati già definiscono »critiche a causa di anni di mancata manutenzione”.(Il Mattino)
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