Era stato portato in salvo sul massiccio della Maiella, sull’Appennino abruzzese, ma non ce l’ha fatta: è morto di ipotermia Roberto Testa l’escursionista di 34 anni soccorso ieri insieme a un amico con il quale era rimasto bloccato in una tempesta di neve. L’ingegnere originario di Colleferro (Roma) avrebbe avuto un arresto cardiaco e manifestato un principio di ipotermia durante il trasporto a valle in barella, reso necessario dalle ferite subite in seguito a una caduta.

L’incidente in montagna

L’allarme è stato lanciato dall’amico dopo che Testa era scivolato sul ghiaccio riportando delle fratture agli arti inferiori. I due escursionisti sono stati recuperati nella notte nei pressi del Bivacco Fusco, a quota 2.455 metri nel parco nazionale della Maiella, in territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti.

Le operazioni di soccorso da parte delle squadre del soccorso Alpino e Speleologico Abruzzese sono state complicate dalle condizioni meteorologiche avverse che non hanno reso possibile l’utilizzo dell’elicottero.

Le operazioni di soccorso

Come riportato da Repubblica, sulla via di ritorno Testa è scivolato procurandosi le ferite che hanno reso necessario l’intervento dei soccorritori. A causa del buio l’elicottero del Soccorso alpino non è riuscito a decollare. Richiesto l’elicottero dell’Aeronautica Militare dalla base di Poggio Renatico, anche quello però è rimasto a terra per le forti raffiche di vento.

Da Sulmona e L’Aquila, sono allora partite due squadre del soccorso alpino per un totale di 25 membri e due medici. Durante il trasporto a valle in barella Testa è stato rianimato più volte prima di essere ricoverato al policlinico di Chieti, dove è morto nella notte.

“Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari di questo ragazzo, è stato un intervento molto complesso e pericoloso anche per noi – spiega il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese, Daniele Perilli -. Ricordiamo che la montagna è pericolosa e che le condizioni meteo tendono a peggiorare velocemente. Non si va in montagna senza vedere prima le previsioni meteo, non si parte la mattina tardi e sicuramente occorre un’attrezzatura adeguata alle condizioni del terreno a cui si va incontro”. (NotizieVirgilio)

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