NAPOLI. Non ce l'ha fatta il 19enne di pianura colpito a Mergellina dieci anni fa. Sic chiamava Antonio Gaetano ed è morto all'ospedale San Paolo di Napoli.

La tragedia lo sorso 12 marzo mentre era in auto. I sicari lo colpirono all'addome e alla testa, in una zona - quella degli chalet di Mergellina - non lontana da quella dove, nella notte tra domenica e lunedì scorsi, è rimasto ferito mortalmente Checco Maimone.

Gaetano detto 'Plasmon'

Era però a differenza di Checco affiliato al clan Calone-Marsicano-Esposito del quartiere Pianura.

Da Gaetano a Checco Maimone

NAPOLI. Checco Maimone ucciso per un paio di scarpe da mille euro della Louis Vuitton. E' questo il motivo della terribile morte del giovane di Mergellina. Tutto è nata per un paio di scarpe. Quanto vale una vita? Vale mille euro una vita?

Un colpo in area, altezza uomo per dimostrare che quella pistola era vera e così la vita di un ragazzo di soli 18 anni è stata stroncata. Senza ius motivo: una sola colpa, al momento sbagliato ne posto sbagliato tra la gente sbagliata. Checco Maimone aveva grandi sogni, voleva fare il pizzaiolo, aprire una sua rosticceria e nel frattempo lavorava onestamente per mettere i soldi da parte. Lui, Checco, nativo delle case gialle dalle di Pianura, che nonostante la nomea di quel luogo si era contraddistinto, voleva di più. Non apparteneva a nessuna gang.

Come è morto Checco Maimone: la ricostruzione dei fatti

Valda, il giovane killer, indossava un paio di scarpe bianche molto costose, dal valore di 1000 euro circa. All’esterno degli chalet di Mergellina ci sono lui e il suo gruppo di amici provenienti da Barra e poi un altro gruppo del rione Traiano. Si guardano in cagnesco. Un giovane del Rione gli pesta un piede e/o forse gli rovescia addosso una goccia di birra.

Francesco pio Valda, sbotta: “Statti attento che sono di marca e costano mille euro“. L’altro del rione Traiano replica: “Te ne compro dieci di scarpe“. Scoppia la zuffa, spintoni, qualche schiaffo. Valda estrae la pistola per zittire tutti. “E’ a salve, a chi vuoi mettere paura”. Il giovane di Barra si indispone, esplode due colpi in aria, poi uno verso il lunotto di una macchina parcheggiata.

Infine spara nel mucchio, in mezzo alla folla e il proiettile vagante colpisce Maimone dritto al torace. Lui era distante, era seduto ai tavolini con l’amico Carlo a mangiare delle noccioline. E lì si è fermata la sua vita.

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