"Non siamo giudici, non siamo avvocati e non siamo magistrati, ma non siamo scemi. Vogliamo risposte”
L' on.
Walter Rizzetto, come annunciato qualche giorno fa a Omnibus (LA 7), è tornato in aula a Montecitorio sulla vicenda di
Chico Forti, chiedendo che il
Ministro Cartabia venga a riferire al Parlamento. "Abbiamo avuto anche troppa pazienza", ha detto.
Il ministro degli Esteri
Luigi Di Maio "dica al Parlamento perche' Chico Forti dopo anni che se ne promette il rientro nel Paese e' ancora negli Stati Uniti". Lo ha chiesto nell'Aula di Montecitorio Walter Rizzetto di
Fdi riferendosi alla vicenda dell'italiano rinchiuso in carcere in Florida dopo essere stato condannato all'ergastolo per un omicidio che ha sempre sostenuto di non aver commesso e ancora in attesa dell'estradizione in Italia.
E ancora spiega
"Era il 23 dicembre del 2020 quando il ministro Di Maio dichiarò che entro qualche mese Chico Forti sarebbe rientrato ne nostro Paese. Sono 22 anni che urla la sua innocenza da un carcere in Florida.
Il trasferimento in Italia era una cosa in pratica già fatta sulla base del trattato di Strasburgo del 1983, noi di Fratelli d’Italia e credo tutto il ParlAmento vuole capire quale intralcio diplomatico, quale cavillo impedisce al nostro connazionale di tornare nel nostro Paese.
Non siamo giudici, non siamo avvocati e non siamo magistrati, ma non siamo scemi. A questo punto vogliamo capire perché il nostro connazionale non può tornare in Italia dopo tanto di annunci di un ministro.
Negli ultimi tempi anche il ministro Cartabia se ne è inetressato, io presidente Le chiedo di intervenire affinchè lei si faccia tramite con il Presidente Fico di chiamare il ministro Cartabia qui in aula per spiegarci perchè il nostro connazionale Chico Forti dopo anni in cui attraverso via diplomatica si promette il suo rientro nel nostro Paese, non vi è ancora nulla di fatto. Non si parla di revisione del processo ma solo di un diritto sancito dal trattato di Strasburgo. Fratelli d’Italia non mollerà questa battaglia”.
https://youtu.be/jji33G7rXSk
Ventidue anni, una vita distrutta, una famiglia, i suoi figli, i suoi nipoti...
Un uomo al quale è stato tolto tutto per una "sensazione” del giudice:
“La Corte non ha le prove che Lei Sig. Forti, abbia premuto materialmente il grilletto (l’arma non è stata mai trovata)
, ma ho la sensazione, AL DI LA’ DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO, che lei sia stato l’istigatore del delitto. I suoi complici non sono stati trovati, ma lo saranno un giorno e seguiranno il suo destino. La condanno all’ergastolo senza condizionale per omicidio di primo grado a scopo di lucro”. (TRADUZIONE LETTERALE DEL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE).
Così gli Usa condannarono
il 15 giugno del 2000 Chico Forti.
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