Posta nei social un collage di sue interviste. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, affida al web il suo "piccolo promemoria per gli smemorati e gli sciacalli", come scrive, rivendicando che "uno in Italia ha detto al verita'".
In circa diciotto minuti di video, diciassette spezzoni di filmati che vanno dal 4 aprile al 15 settembre scorsi in cui il 'governatore' rammenta di aver lanciato l'allarme del rischio di una seconda ondata di contagi da Covid-19 che si sarebbe associata all'epidemia d'influenza, di aver predisposto e attuato un piano socioeconomico da quasi un miliardo di euro e di aver differito l'avvio dell'anno scolastico di dieci giorni per consentire uno screening sul personale della scuola.
Ma, anche, come diceva il 20 aprile scorso, la necessita' di avere strutture di terapia intensiva "per avere ospedali dedicati al Covid per riprendere l'attivita' ordinaria nei nostri ospedali".
Otto giorni dopo, l'ex sindaco di Salerno, ricordando che "oggi non abbiamo una grande domanda di terapia intensiva", evidenziava che "ci stiamo preparando per settembre e ottobre dove dobbiamo aspettarci, ovviamente, un'epidemia di influenza e, quindi, un'enorme quantita' di accessi agli ospedali".
“De Luca ha fatto bene a chiudere le scuole, nessun luogo è sicuro”, parla il virologo Sacco
Le scuole sono un luogo sicuro? “Dubito molto. Non ci sono in questo Paese luoghi sicuri” rispetto al contagio da coronavirus Sars-CoV-2. Ad affermarlo è l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli che, ospite oggi ad ‘Agorà’ su Rai 3, riflette sulla decisione del governatore della Puglia, Michele Emiliano, di chiudere le scuole da domani.
“Tempo fa – confessa lo specialista – mi sono scoperto molto vicino alle decisioni e alle scelte del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che credo molto lucidamente avesse capito come stava la situazione, magari prima di diversi altri”.
Anche De Luca, come Emiliano, aveva optato per una stretta sulle scuole. Per Galli, pur “con tutti gli sforzi fatti a scuola, resta tutto quello che viene prima e che viene dopo. E talvolta anche durante perché il distanziamento completo a scuola non lo riesci a ottenere. Quindi, con molta sofferenza, le scuole non possono essere considerate, al di là delle dichiarazioni politiche che lasciano il tempo che trovano, luoghi completamente sicuri.
Come in fin dei conti nel nostro Paese nessun luogo che comporti la concentrazione di numerose persone per periodi medio-lunghi. Cioè per diverse ore nell’arco della giornata. Nel corso di una pandemia questo è, che piaccia o no”. “Chiaramente – prosegue l’esperto – questo non vuol dire che non si possa rendere il più sicuro possibile le scuole.
Si è cercato di farlo con dedizione soprattutto da parte dei responsabili dei vari istituti. Ma che questo consenta loro di essere certi che quel che succede fuori da scuola non porti problemi a scuola, va al di là”.
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