È morto Mikhail Gorbaciov, ultimo leader dell'Unione Sovietica. Aveva 91 anni. Ad annunciarlo è stato l’ospedale dove era ricoverato, il Central Clinical Hospital di Mosca. "Questa notte, dopo una grave e prolungata malattia, Mikhail Sergeyevich Gorbaciov è morto", recita il comunicato diffuso dal nosocomio e riportato dalla Tass
Gorbaciov è stato l’ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e il suo l’ultimo presidente primache si sciogliesse ufficialmente. È passato alla storia per aver promosso e avviato le riforme della Perestrojka
Gorbaciov
Nasce da una famiglia di agricoltori il
2 marzo 1931 nella cittadina di Privol'noe, località rurale nella Russia Sudoccidentale, in provincia di Stavropol'. Qui, anni dopo, inizierà la sua carriera politica, come segretario locale del partito comunista.
Studia
giurisprudenza a Mosca, dove si laurea nel 1955 all'Università Lomonosov. È in quegli anni che incontra la sua futura moglie,
Raisa Maksimovna. Si dice che i due si videro per la prima volta durante una festa nella casa dello studente. Staranno insieme fino alla morte di lei, nel 1999
A 39 anni, nel 1970, Gorbaciov diventa
segretario del partito a Stavropol. Ha così ufficialmente inizio la sua carriera politica, che un anno dopo lo porta a entrare nel
Comitato centrale del Pcus. A 48 anni fà il suo ingresso nel
Politburo: è il
membro più giovane di sempre
La rapida ascesa di Gorbaciov è dovuta anche al rapporto stretto con il capo del Kgb
Jurij Andropov, che nel giovane di Stavropol intravede le caratteristiche giuste per guidare l’Urss
Negli anni ’80 incontra per la prima volta l’allora premier britannica
Margaret Thatcher. I due rimarranno sempre legati. Nel 1985, ormai a 54 anni, Gorbaciov diventa segretario generale del Pcus. Un anno dopo, al 27esimo Congresso del partito, annuncia i pilastri con cui intende riformare non solo la sua formazione politica ma tutta l’Urss:
glasnost (trasparenza),
perestrojka (ristrutturazione),
demokratisatsiya e uskoreniye (accelerazione)
Sono gli anni in cui si tenta di tirare fuori l'Urss da un
isolamento economico e politico che secondo Gorbaciov avrebbe portato la potenza a crollare per sempre. Prova quindi a dare respiro al sistema produttivo, a rinnovare la classe politica, a rendere l'informazione più libera. Riabilita molti dissidenti politici e incontra sempre più spesso i leader mondiali, anche gli americani: prima Reagan e poi Bush, con i quali firmerà gli storici accordi contro la proliferazione delle armi nucleari. Per i media occidentali diventa "Gorby"
Con Gorbaciov cambia l’assetto politico sovietico
È sua l’idea di portare nell’Urss il sistema presidenziale, guidato da un presidente eletto dal Congresso invece che dal segretario del partito. Nel 1989 ci sono le prime elezioni che si possono definire “libere”, nel 1990 Gorbaciov viene nominato
presidente
Intanto sta cambiando il mondo: nel 1989 crolla il muro di Berlino, lo stesso dove oggi Gorbaciov è raffigurato in un murales mentre bacia Erich Honecker, ex capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca. Nel 1990 diventa il primo leader sovietico a volare in Vaticano e a incontrare un Papa. Poi va anche a Pechino: Cina e Urss si riavvicinano dopo decenni di gelo. Lo stesso anno vince il
Premio Nobel per la Pace
Nell’agosto del 1991, poco prima della firma di un trattato che avrebbe dovuto istituire una comunità di stati sovietici indipendenti – sempre Urss, ma meno centralizzata – Gorbaciov si trova in vacanza in Crimea. Sono i giorni del
Putsch di agosto, un tentato colpo di Stato messo in piedi da alcuni membri del governo sovietico che mal sopportano l’idea di Paesi semi-indipendenti
Il golpe fallisce ma il tramonto dell'Urss è ormai iniziato: nel dicembre del 1991 i capi di Russia, Bielorussia e Ucraina la dichiarano dissolta. Nasce la Comunità degli Stati Indipendenti. Il 25 dicembre 1991 Gorbaciov si dimette da presidente dell'Urss e dichiara lo stesso ufficio abolito. Un giorno dopo l'Urss non esiste più.
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