Nordio a Napoli
Nordio a Napoli

L'aumento dei casi di violenza di genere in Italia è al centro di un dibattito giuridico e sociale sempre più acceso.

 Durante il convegno "Scenari giuridici e sociali della violenza di genere" tenutosi a Castel Capuano, Napoli, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha evidenziato il ruolo cruciale dell'educazione nelle famiglie come principale strumento di prevenzione.

L'aumento dei casi di violenza di genere: una preoccupazione crescente

Nel corso del convegno, la presidente della Corte d'Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, ha sottolineato il significativo aumento dei procedimenti penali legati alla violenza di genere. Tuttavia, ha anche notato un aumento delle denunce da parte delle vittime, il che dimostra una maggiore consapevolezza e volontà di combattere questo fenomeno.

I dati confermano che il problema non riguarda solo Napoli, ma è un fenomeno diffuso su scala nazionale. Anche il procuratore generale Antonio Gialanella ha ribadito l'impegno della magistratura nel rispondere alle sollecitazioni con prontezza e severità. Tuttavia, nonostante gli sforzi legislativi, le radici della violenza di genere affondano in questioni culturali e sociali profonde che necessitano di una risposta più articolata.

Le parole di Nordio: l'educazione come prevenzione

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel suo intervento di chiusura, ha sottolineato l'importanza dell'educazione e del rispetto all'interno delle famiglie come elemento chiave nella prevenzione della violenza di genere. Secondo Nordio, l'aumento di questi delitti è dovuto a un cambiamento culturale che ha visto l'uomo perdere il controllo sulla donna, un controllo che, a suo dire, è stato esercitato per millenni.

Nordio ha indicato il 1968 come il punto di svolta nelle relazioni di genere, quando si è assistito a una trasformazione culturale che ha ridisegnato i ruoli e i rapporti tra uomini e donne. “Mi sento umiliato come uomo davanti a certi reati”, ha confessato il ministro, riferendosi ai crimini di violenza sessuale e domestica. Pur riconoscendo che la legislazione in Italia è adeguata, ha ribadito che il problema non può essere risolto solo con leggi e misure punitive: "Serve prevenzione", ha dichiarato, facendo appello all'educazione come strumento essenziale per contrastare la violenza di genere.

Famiglie e scuola: il fulcro dell'educazione

Per Nordio e altri relatori del convegno, il cambiamento deve partire dalle famiglie e dalle scuole. Maria Rosaria Covelli ha sottolineato che l'educazione alla non violenza deve essere una priorità fin dall'infanzia, con programmi educativi che coinvolgano non solo i giovani, ma anche i genitori. Un'educazione al rispetto reciproco, alla parità di genere e ai diritti fondamentali è vista come la via principale per arginare il fenomeno.

Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presente tra i relatori, ha appoggiato l'idea di una maggiore collaborazione tra istituzioni locali, scuole e famiglie. È necessario un impegno comune per sensibilizzare la popolazione sul tema e garantire che le nuove generazioni crescano in un ambiente in cui la violenza di genere sia riconosciuta e condannata.

Sinergia interistituzionale: una necessità urgente

Un altro punto emerso durante il convegno è la necessità di una forte sinergia interistituzionale. Covelli ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra le istituzioni, le forze dell'ordine, gli operatori sociali e i professionisti del diritto per affrontare il problema in modo efficace. La violenza di genere, infatti, è un fenomeno complesso che richiede un approccio multidisciplinare e coordinato.

Sebbene la magistratura rispetti i tempi acceleratori previsti dalla legge – come l'obbligo di ascoltare la parte offesa entro tre giorni e di emettere la misura cautelare entro 30 giorni – i relatori concordano sul fatto che la risposta legislativa non è sufficiente. La vera sfida è il cambiamento culturale e la prevenzione attraverso l'educazione.

Educare per prevenire

In conclusione, il convegno di Napoli ha messo in luce la necessità di affrontare la violenza di genere non solo attraverso un'applicazione severa delle leggi, ma soprattutto attraverso un'azione preventiva che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni. Come ha affermato il ministro Nordio, senza un'adeguata educazione al rispetto e alla parità di genere, il problema continuerà a crescere. Solo un cambiamento culturale profondo potrà portare a una vera riduzione dei casi di violenza di genere in Italia.

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