Approvato un nuovo strumento a sostegno dei redditi. Una fascia di pensionati riceverà 150 euro sull’assegno. Il governo Draghi sta per terminare la sua esperienza chiudendo la legislatura con un nuovo intervento a sostegno delle famiglie. Infatti, è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto Aiuti-ter, terzo intervento orientato a sostenere famiglie e imprese dal caro prezzi e dai costi dell’energia. Il decreto Aiuti-ter deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma circola già la bozza dell’accordo trovato in consiglio. L’importo totale è di 14 miliardi di euro e contiene misure principalmente a sostegno dei redditi più bassi. Infatti, tra i provvedimenti è previsto un nuovo bonus una tantum del valore, stavolta, di 150 euro a favore tra gli atri dei pensionati.

Bonus da 150 euro per questi pensionati

Tuttavia, il bonus non sarà erogato a tutti coloro che percepiscono l’assegno di pensione. E’ previsto un tetto del livello patrimoniale Isee più basso rispetto al bonus da 200 euro erogato a luglio. Infatti, il reddito personale lordo, stavolta non deve superare i 20.000 euro. La platea, stavolta, è ridotta rispetto ai pensionati del primo bonus una tantum così come l’importo, più basso di 50 euro. Per quanto riguarda i tempi dell’erogazione, il bonus dovrebbe arrivare a novembre. Tuttavia, non sono ancora resi noti i dettagli. Il bonus da 150 euro potrebbe anche essere erogato sulle pensioni di ottobre a differenza dei lavoratori dipendenti che, invece, lo riceveranno a novembre. E’ opportuno ricordare che ad ottobre o novembre è previsto già dal decreto Aiuti-bis l’intervento che anticiperà le rivalutazioni delle pensioni rispetto al 2023. Infatti, l’intervento ha parzialmente anticipato le rivalutazioni delle pensioni in base al tasso medio annuo dell’inflazione. Il tasso annuo si aggira sopra il 9% ma per l’anticipo della rivalutazione ci sarà un aumento delle pensioni del 2%. A questa percentuale va aggiunto un ulteriore 0,2% per un totale di un aumento del 2,2% degli assegno a partire da ottobre o novembre. Lo 0,2% di aumento è frutto degli arretrati relativi all’anticipo della rivalutazione.  
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