In un deposito a Lovosice, in Repubblica Ceca, sono state sequestrate 680mila mascherine e 28mila respiratori

Parte di questo materiale era un dono della Croce rossa cinese all'Italia. Oggi il ministro dell'Interno ceco, Jan Hamacek, ha ammesso che parte del materiale sequestrato era destinato al nostro Paese, un aiuto partito dalla città di Qingtian nella provincia Zhejiang: "I doganieri hanno sequestrato centinaia di migliaia di mascherine. Purtroppo successivamente è venuto alla luce che una parte era un dono cinese all'Italia", ha scritto Hamacek su Twitter, affermando che Roma sarà risarcita.

Lukas Lev Cervinka, un ricercatore ceco, ha raccontato a Repubblica che il sequestro è avvenuto martedì scorso

"La versione ufficiale con i primi comunicati diceva all'inizio che si trattava di mascherine e respiratori confiscati”. A quel punto il ministero della Salute ceco avrebbe continuato a insistere sulla veridicità della versione ufficiale, "ripetendo la menzogna del sequestro di materiale destinato a vendite illegale". Ma anche dalle immagini del materiale diffuse dai media era chiaro che si trattasse di aiuto umanitario inviato dalla Cina all'Italia contro l'emergenza coronavirus. Aggiungendo in termini generici che l'Italia non avrebbe perso nulla", ha rimarcato Cervinka.

La verità sarebbe emersa

Ha continuano a raccontare il ricercatore, anche in seguito alla mobilitazione dell'ambasciata italiana: "Al momento manca ancora un'ammissione ufficiale e chiara di colpa del governo, manca anche a quanto mi risulta ogni scusa ufficiale all'Italia. Il governo appunto si è limitato alle parziali ammissioni dei tweets del ministero dell´Interno, i suoi vertici tacciono con Italia e resto dell'Unione europea". (Fanpage) Leggi anche: Coronavirus, il sindaco di Bari che urla ai cittadini di andare a casa Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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