Giulia Tramontano, l'amante di Impagnatiello piange in aula: «Diceva che il figlio non era suo»
Allegra, la ragazza con cui l'omicida aveva una relazione parallela, ha testimoniato nascosta da un paravento. La donna ha rivelato tutte le bugie del killer
Nell'aula del tribunale di Milano, oggi si è svolta una testimonianza cruciale nel processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese quando è stata uccisa brutalmente. Allegra C., una giovane italo-inglese, ha testimoniato nascosta da un paravento, chiedendo di non essere visibile.
Allegra è stata la ragazza con cui Alessandro Impagnatiello, l'uomo accusato dell'omicidio di Tramontano, aveva una relazione parallela, e una delle ultime persone a incontrare la vittima il giorno dell'omicidio, avvenuto il 27 maggio scorso.
La testimonianza di Allegra
La sua testimonianza ha gettato luce su una relazione tormentata e ha rivelato dettagli sconcertanti sui giorni che hanno preceduto il tragico evento.
Allegra ha raccontato di aver cercato disperatamente di aiutare Giulia, di tentare di farle comprendere la verità sulla relazione con Impagnatiello e sulle sue menzogne. Ha descritto come Impagnatiello avesse falsificato un test del DNA per negare la paternità del bambino che Giulia portava in grembo. Nonostante le continue bugie del suo compagno, Allegra ha deciso di non rivelare immediatamente la falsità del test del DNA, ma di raccogliere altre prove per smascherarlo definitivamente.
Le dichiarazioni dell'ex amante
Gettano ulteriore luce sulla complessità della relazione tra Impagnatiello e Tramontano. Ha parlato delle bugie continue di Impagnatiello riguardo alla gravidanza di Giulia e alla sua relazione con lui. Ha condiviso dettagli intimi sulla loro relazione, incluso un confronto telefonico con Giulia poche ore prima dell'omicidio.
Non sapendo come gestire la situazione volevo aiutare Giulia, farle capire, darle qualcosa di concreto e farle capire cosa stava succedendo. Fin dall'inizio - prosegue Allegra parlando di Imapgnatiello - ha detto che non era il padre del bambino e che aveva fatto il test del Dna. Gli avevo chiesto di farmelo vedere per confermare se diceva la verità. Quando ho visto il test, ci ho creduto. Lui aveva detto che lei era da sola e non stava bene, che aveva provato a farsi del male e perciò lui era preoccupato. Quando sono andata in viaggio a maggio, lui mi ha prestato il suo tablet e lì ho trovato il file del test del Dna. Ho visto la cronologia delle sue ricerche e ho trovato le immagini per creare il documento. Ho visto anche nelle mail il file Excel per fare il documento.
Allegra: «Impagnatiello mi disse che Giulia voleva uccidersi»
Di Giulia mi diceva che era bipolare, che non stava bene, che voleva farsi del male, mi ha detto che lei era incinta e lui non era il padre, che aveva un test del Dna, che lei voleva uccidersi e che aveva saputo anche dalla sorella di Giulia che lei voleva uccidersi
L'amante del killer: «Chiamai Giulia, mi ringraziò»
Quando ho chiamato Giulia lei mi ringraziò, le ho spiegato chi ero e che ero nella stessa sua situazione, lei mi ha ringraziato e mi ha detto che voleva vedermi, mi ha detto che ci dovevamo vedere quello stesso giorno e lui ha scoperto che avevo parlato con lei ed era incazzato, mi ha detto 'ti metti a chiamare Giulià. Quando lui ha capito che Giulia stava venendo sotto l'hotel a parlare è uscito prima dal lavoro - ha spiegato - Noi gli avevamo anche proposto di partecipare al nostro incontro
Oggi è anche il giorno della deposizione Loredana Femiano, la mamma di Giulia: «Oggi in aula combatteremo per te»
Allegra non è stata l'unica voce ad emergere dall'aula. Loredana Femiano, la madre di Giulia, ha condiviso un messaggio commovente sui social media, promettendo di combattere per la giustizia per sua figlia. Ha parlato del dolore insopportabile della perdita e della sua determinazione nel cercare la verità.
Anche Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha espresso il suo desiderio di giustizia. Attraverso un post su Instagram, ha esortato alla condanna all'ergastolo per Impagnatiello, descrivendo il dolore della famiglia e la loro determinazione nel cercare giustizia per Giulia.
Le parole delle donne presenti in aula - dalla madre alla sorella alla testimone - riflettono il dolore straziante di una famiglia spezzata dalla violenza e la determinazione implacabile di ottenere giustizia per Giulia. Queste testimonianze non solo dipingono un quadro vivido della vita di Giulia e della sua tragica fine, ma rivelano anche la forza e la resilienza di coloro che l'amavano.
Il caso di Giulia Tramontano è un richiamo alla necessità di affrontare il problema della violenza di genere e di fornire sostegno alle vittime. Attraverso la testimonianza coraggiosa delle donne coinvolte e l'impegno della famiglia di Giulia, si spera che la giustizia possa essere fatta e che la memoria di Giulia possa essere onorata.