Galatina, baby gang pesta un 17enne: Fabrizio Corona va a casa dell’aggressore e scoppia caos
L’ex fotografo dei vip si presenta a Noha, frazione del leccese, dopo la violenta aggressione al giovane tunisino: tensione con la famiglia e l’avvocato, indagano le forze dell’ordine

È di una violenza brutale quanto emerso da Galatina, in provincia di Lecce: un 17enne di origini tunisine è stato aggredito da una baby gang di minorenni nella serata di mercoledì 16 aprile 2025 nei pressi della stazione ferroviaria. I ragazzi, tra calci, pugni e insulti, hanno colpito ripetutamente il coetaneo mentre alcune ragazzine filmavano la scena con lo smartphone, e le immagini del pestaggio sono finite sui social prima di essere rimosse.
La denuncia e le indagini: sei minorenni identificati
A denunciare l’accaduto è stata la madre del ragazzo il giorno successivo. In un primo momento il giovane avrebbe cercato di minimizzare la violenza subita, forse per paura o vergogna, ma poi ha raccontato tutta la verità ai familiari e agli investigatori. Gli aggressori sarebbero già stati identificati: si tratta di sei minorenni del posto, che ora sono al centro di una serrata attività investigativa.
Durante le perquisizioni domiciliari, le forze dell’ordine hanno sequestrato due pistole giocattolo prive del tappo rosso, segnale evidente del tentativo di intimidazione e simulazione di pericolo reale. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, una presunta spedizione punitiva: il giorno prima, il 17enne avrebbe avuto un litigio con uno dei membri della gang e lo avrebbe colpito. Da qui la vendetta, scattata il giorno seguente.
Corona a Noha: «Siamo venuti a prenderli»
A far salire ancora di più la tensione ci ha pensato Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, che ha pubblicato su Instagram i nomi dei presunti aggressori e poi si è recato a Noha, frazione di Galatina dove risiede uno dei minorenni coinvolti.
Corona si è fatto immortalare accanto al cartello d’ingresso del paese con la scritta: «Ops, siamo venuti a prenderli», un gesto che ha scatenato reazioni contrastanti. Raggiunta l’abitazione del ragazzo, l’ex fotografo ha chiesto di parlare con la madre, ma si è trovato di fronte a un capannello di persone e a un acceso confronto con l’avvocato della famiglia.
Momenti di tensione: intervengono le forze dell’ordine
La presenza di Corona ha attirato curiosi, simpatizzanti e detrattori, trasformando una tranquilla via di provincia in un campo di tensione. Le forze dell’ordine, informate in anticipo del suo arrivo, hanno monitorato attentamente la situazione per evitare che degenerasse. Non ci sono stati episodi violenti, ma il clima resta teso e la vicenda ha assunto contorni sempre più mediatici.
La mossa di Corona, giudicata da alcuni come un atto di “giustizia sociale” spettacolarizzata, è stata criticata da altri come un’invasione della privacy e un gesto che potrebbe ostacolare le indagini in corso.
Il fenomeno delle baby gang e l’allarme sociale
Il caso di Galatina si inserisce in un quadro allarmante di episodi sempre più frequenti di violenza minorile, spesso documentati e condivisi sui social come trofei. Nella stessa zona si sarebbe verificata, nei giorni precedenti, un’altra aggressione ai danni di un 17enne disabile, sempre a opera di una baby gang.
La diffusione di video di pestaggi e umiliazioni online conferma l’esistenza di un disagio profondo tra i giovani, spesso privi di riferimenti educativi e attratti dalla visibilità digitale a tutti i costi. Le autorità locali e le forze dell’ordine stanno cercando di rispondere con azioni di prevenzione, ma l’allerta è alta, soprattutto in contesti urbani e periferici dove il controllo sociale è più debole.