Continuerà ad esserci il RDC con il Governo a guida Fratelli d’Italia?

Il Centrodestra guidato da Giorgia Meloni ha vinto le consultazioni elettorali del 25 Settembre, ottenendo ben 115 Senatori e 237 deputati. Andando più nello specifico, Fratelli d’Italia ha ottenuto il 26% dei consensi, la Lega di Salvini il 9% (in forte calo) e Forza Italia di Silvio Berlusconi si attesta all’8% dei consensi. Toccherà quindi (con molta probabilità) a Giorgia Meloni, l’onere e l’onore di guidare il prossimo esecutivo di Centrodestra, potendo contare su una buona maggioranza che comprende anche il partito Noi Moderati di Lupi. I tempi di insediamento dovrebbero essere molto rapidi ed una domanda è entrata con forza nell’attuale dibattito pubblico: cosa succederà adesso al Reddito di Cittadinanza? Sarà conservato o verrà abolito?

RdC: cosa dice il programma di Fratelli di Italia?

Giorgia Meloni si è detta sin da subito contraria al Reddito di Cittadinanza, non ritenendolo uno strumento utile ed adeguato alla formazione ed all’inserimento di migliaia di cittadini nel mercato del lavoro. Di seguito riportiamo quanto indicato nel Programma Ufficiale di Fratelli d’Italia per le elezioni Politiche del 2022: “Uno Stato giusto garantisce una rete di protezione sociale a sostegno dei più fragili e delle persone in difficoltà, anche grazie al vasto mondo del Terzo settore e dei corpi intermedi. Bisogna riscoprire la reale solidarietà nazionale, combattendo ogni stortura. Costruire un modello di ammortizzatori sociali universale per tutti i lavoratori: istituire una indennità di disoccupazione per gli autonomi che segua le stesse regole dell’indennità prevista per il lavoro dipendente; potenziare l’Iscro e ampliarne la platea dei beneficiari. Abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro. Innalzamento delle pensioni minime e sociali.” Dunque, Fratelli d’Italia propone l’abolizione del Reddito di Cittadinanza a favore di un nuovo strumento simile, che tuteli esclusivamente i nuclei familiari con:
  • disabili
  • soggetti fragili
  • persone difficilmente occupabili
  • figli minori a carico
  • Per tutti gli altri si propone invece un aiuto economico limitato nel tempo e condizionato dalla partecipazione di percorsi di formazione, che possano portare in tempi brevi all’inserimento nel mondo del lavoro.

Reddito di Cittadinanza: quale la posizione degli alleati della Meloni?

In una recente dichiarazione pre-elettorale, Silvio Berlusconi ha affermato quanto segue: “noi non vogliamo eliminare il reddito di cittadinanza, come falsamente dicono i nostri avversari. Anzi, vogliamo aumentarlo ed estenderlo a tutti i cittadini che sono nella povertà che nel nostro paese esiste ed è drammatica. Per gli altri, soprattutto per i giovani, piuttosto che un sussidio vogliamo offrire l’opportunità di avere un futuro. Dobbiamo offrire al Sud l’opportunità di uscire finalmente da un’antica condizione di disagio, di svantaggio competitivo rispetto al Nord e all’Europa.”
Matteo Salvini, leder della Lega Nord propone di destinare i fondi riservati al Reddito di Cittadinanza su altre misure e di ridurre quindi la platea dei potenziali percettori del RdC. In un’intervista ha dichiarato che: “la proposta di quota 41 costa per il 2023 secondo le stime della Cgil, quindi non mie, 1 miliardo e 300milioni. Se consideriamo che solo il reddito di cittadinanza ne costa 9, sistemando il reddito di cittadinanza e togliendolo ai furbetti che ne stanno approfittando, ce ne paghi due di quota 41. Quindi diritto alla pensione, diritto al lavoro per i giovani, diritto al reddito di cittadinanza per chi non può lavorare ma se rifiuti offerte di lavoro non puoi continuare a percepire denaro pubblico.”

Reddito di Cittadinanza: cosa succederà nei prossimi mesi?

Stando dunque alle affermazioni dei principali leader politici della colazione di Centro-destra, il Reddito di Cittadinanza così come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi è destinato a mutare e molto come sussidio a sostegno del Reddito (probabilmente ne sarà cambiato anche il nome per creare una discontinuità con i Governi precedenti). La platea dei beneficiari dovrebbe essere fortemente ridotta per concentrarsi sulle categorie più fragili e con reali impossibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Sicuramente il nuovo corso del RdC potrà partire solo dal 2023, restando invariato nei prossimi conclusivi mesi del 2022, ma con le Opposizioni di Governo (principalmente M5S e Sinistra) pronte a dare battaglia per difendere nei due rami del Parlamento l’attuale Reddito di Cittadinanza. (Insindacabili) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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