Napoli. Dopo ben vent’anni, riapre finalmente la stazione
Duomo della linea 1 della metropolitana di Napoli. E’ in questa occasione che abbiamo incontrato il notaio
Dino Falconio, e neo presidente della
Fondazione Ravello.
Voci di corridoio riportano che sarebbe stato designato come capolista in una lista civica del candidato sindaco
Gaetano Manfredi.
Una designazione alquanto importante che vede l'eclettico e elegante notaio farsi spazio in politica. E nel caso in cui venga confermata la sua candidatura, porterà sicuramente una ventata nuova alla "res pubblica” napoletana.
«Questa riapertura è sicuramente un dato positivo per la nostra città - afferma il notaio - ma credo che queste inaugurazioni in "pompa magna”, mi sembrano ridicole. Dopo vent'anni c'è poco da festeggiare».
Così esordisce, ai nostri microfoni, il notaio Dino Falconio e ancora aggiunge dopo la "sferzata” al primo cittadino Luigi De Magistris
«Piuttosto bisogna sottolineare e ricordare l'impegno e il grande lavoro svolto da tecnici, imprese, aziende che non hanno avuto facile vita in un sottosuolo ricchissimo di importanti reperti archeologici. E che stanno ancora proseguendo con precisione alla realizzazione di tutto. Non a caso, abbiamo nonostante l'inaugurazione, un cantiere ancora aperto. Diciamo, però, che oggi va bene così».
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Il papà della metropolitana
«Quando si parla di una nuova metropolitana, di metropolitane a Napoli, bisogna sempre ricordare l'Onorevole Luigi Buccico, al quale si deve nel 1978 il primo scavo della metropolitana al Vomero»
In merito poi alla coincidenza della riapertura della Metropolitana e dell'inizio dei lavori della Galleria Vittoria, con il fine mandato di De Magistris dichiara:
«In questi anni, abituati a molte passerelle, per avere un ritorno di immagine e poca sostanza. Io credo che bisogna voltare pagina e fare molta sostanza e poche passerelle».
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