La mamma di Elisa Claps a Chi l’ha visto: "Il parroco sapeva la verità". E spunta un nuovo testimone: "Io abusato in questa chiesa"
Una madre sconvolta chiede giustizia mentre il caso della morte di Elisa Claps, avvenuta 30 anni fa in una chiesa, continua a suscitare interrogativi e polemiche
La morte di Elisa Claps, avvenuta 30 anni fa, continua a gettare ombre di inquietudine sulla comunità di Potenza e su tutta l'Italia. Il caso ha riportato l'attenzione del pubblico su una serie di eventi che hanno segnato profondamente la vita di una famiglia e della città stessa.
Filomena Claps, madre di Elisa, non ha mai smesso di cercare giustizia per sua figlia. Nel corso degli anni, ha lanciato appelli accorati e ha partecipato a programmi televisivi come "Chi l'ha visto" per mantenere viva l'attenzione sul caso. Nel suo appello più recente, ha invitato coloro che entreranno nella chiesa coinvolta nella tragica vicenda a guardare attentamente il terreno, poiché è lì che giace il sangue di sua figlia. Le sue parole risuonano con una profonda angoscia e frustrazione, ma anche con la determinazione di scoprire la verità.
Il caso di Elisa Claps è avvolto dal mistero sin dal suo inizio. La giovane è scomparsa dopo essere entrata in una chiesa a Potenza per una messa domenicale. Il suo corpo rinvenuto solo 17 anni dopo durante dei lavori di ristrutturazione nella stessa chiesa. Il presunto assassino, Danilo Restivo, è stato condannato, ma il mistero sulla sua morte e sul coinvolgimento di altri rimane irrisolto.
Nel corso delle indagini, il parroco della chiesa, don Mimì Sabia, è stato coinvolto nell'enigma. Si è suggerito che potesse avere conoscenza della morte di Elisa, ma non ha mai collaborato completamente con le autorità. Il suo legame con Danilo Restivo, evidenziato da una fotografia che li ritraeva abbracciati, ha sollevato ulteriori domande. Inoltre, è emerso che un bottone rosso porpora si trovava vicino al corpo di Elisa, e sebbene non sia chiaro a chi appartenesse, sembra che potesse provenire da un abito talare.
La comunità ecclesiale della chiesa della Santissima Trinità è stata costretta a costituirsi parte civile durante il processo Claps a causa della loro condotta. Non hanno concesso l'autorizzazione agli inquirenti per eseguire ulteriori indagini all'interno della chiesa.
Il ricordo di Elisa Claps
Nel corso degli anni, il ricordo di Elisa Claps è rimasto vivo nella memoria di coloro che l'hanno conosciuta. Durante una recente marcia in suo onore, un uomo ha dichiarato di aver subito abusi in quella stessa chiesa e ha denunciato il silenzio imposto dalla cultura dell'epoca.