silvio viale

Silvio Viale, consigliere comunale di Radicali +Europa a Torino, si trova al centro di una polemica politica dopo aver pronunciato una frase giudicata sessista in aula, rivolta a due colleghe consigliere: «Tornate a fare le casalinghe». L’affermazione ha scatenato un'ondata di critiche, ma Viale ha scelto di non fare marcia indietro.

In un’intervista e attraverso i suoi canali social, Viale ha dichiarato: «Non credo di dovere delle scuse alle due consigliere». Il consigliere ha invece attaccato il segretario metropolitano del Pd torinese, Marcello Mazzù, che ha chiesto le sue dimissioni, definendo questa richiesta il «sintomo di un atteggiamento arrogante e padronale nel centrosinistra». Mazzù, dal canto suo, ha bollato l’episodio come «inaccettabile» e ribadito che Viale non è più idoneo a ricoprire il ruolo di consigliere.

La replica di Viale: "Reazione snobista"

In un lungo post su Facebook, Viale ha cercato di giustificare le sue parole e ha attaccato chi lo critica. «Ho sempre difeso il diritto delle donne all’autodeterminazione in tutte le scelte della vita. Non ho mai pensato, né detto, che le donne debbano essere condannate a fare le casalinghe», ha scritto. Ha poi aggiunto una nota riflessiva sul ruolo delle casalinghe: «Forse dovrei scusarmi con le casalinghe per averle indicate, come frase fatta, in un ruolo inferiore, mentre il lavoro casalingo è una professione vera e propria, che dovrebbe essere maggiormente riconosciuta».

Nonostante questa precisazione, Viale non ha perso l’occasione per lanciare nuove frecciate alle colleghe consigliere e alle forze politiche che hanno condannato il suo comportamento. «Nelle reazioni delle consigliere e delle forze politiche c’è un atteggiamento snobista, da radical chic. Ricordo che il termine storicamente non riguarda i radicali, ma i fuoriusciti a sinistra dal Pci», ha affermato.

Le reazioni politiche

L’episodio ha innescato un dibattito acceso all’interno del consiglio comunale e sui social. Il segretario Pd Marcello Mazzù ha definito le parole di Viale «incompatibili con il ruolo istituzionale» e ha ribadito la richiesta di dimissioni. Numerosi esponenti del centrosinistra e di altri schieramenti hanno espresso indignazione per il comportamento del consigliere, sottolineando come la frase pronunciata sia un chiaro esempio di linguaggio sessista.

Anche diversi movimenti e associazioni a tutela dei diritti delle donne hanno preso posizione, chiedendo un intervento ufficiale del consiglio comunale per condannare pubblicamente l’episodio e avviare un dibattito sul rispetto delle pari opportunità nelle istituzioni.

Un precedente significativo

L’episodio solleva ancora una volta il tema del linguaggio e del comportamento all’interno delle istituzioni pubbliche. La frase di Viale, sebbene da lui stesso definita una «frase fatta», ha acceso i riflettori sulla necessità di promuovere un dialogo più rispettoso e inclusivo, specialmente in un contesto politico che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, indipendentemente dal genere.

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