"Non una di meno": Roma si tinge di fucsia contro la violenza sulle donne
Manifestazione in piazza contro il patriarcato, con striscioni e accuse al ministro Valditara. Ricordate le 106 vittime di femminicidio nel 2024.
Nella capitale si è svolta la manifestazione "Non una di meno", un evento simbolico e politico che ha visto 150mila partecipanti, secondo le organizzatrici, riunirsi per chiedere l’eliminazione della violenza contro le donne. Il corteo ha attraversato Roma, culminando con l’esposizione di uno striscione fucsia al Colosseo, su cui erano riportati i nomi delle 106 donne vittime di femminicidio in Italia solo nel 2024.
Lo slogan della manifestazione, accompagnato da forti immagini simboliche, ha incluso anche un manifesto che recitava: "Oltre 100 morti di Stato. Non è l'immigrazione ma la vostra educazione", una risposta diretta alle recenti dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
Le accuse al ministro Valditara
Tra i momenti più forti della protesta, una foto del ministro Valditara è stata bruciata in segno di dissenso contro le sue parole. Il ministro, nei giorni scorsi, aveva sostenuto che "l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza discendenti da un’immigrazione illegale". Le manifestanti hanno replicato con forza: "Il patriarcato esiste, non è un’ideologia, ed è all’interno della nostra società. I violenti hanno quasi sempre le chiavi di casa."
Critiche al governo e al ddl sicurezza
Le proteste si sono estese anche alle politiche del governo Meloni. "Questo è un governo patriarcale, e non basta una premier donna per cambiare le cose," hanno dichiarato le organizzatrici. Particolare preoccupazione è stata espressa verso le misure contenute nel ddl sicurezza, che includono la restrizione del diritto al dissenso e il possibile ingresso in carcere per donne incinte o con figli piccoli.
Un grido per Giulia Cecchettin e le altre vittime
A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, la manifestazione ha ricordato con dolore il lungo elenco di donne uccise nel 2024. La marea fucsia ha voluto ribadire che la lotta contro la violenza di genere non si ferma e che il cambiamento deve partire dalla società e dalle istituzioni.