Casalnuovo: Gennaro Manna muore a 17 anni. L'automobilista chiede patteggiamento
I genitori del ragazzo si oppongono alla pena di due anni con sospensione condizionale
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Un dolore immenso e una ferita che non si rimarginerà mai: Gennaro Manna Cozzella, 17 anni, di Casalnuovo di Napoli, ha perso la vita in un tragico incidente stradale causato dall'imprudenza di un automobilista. Ora, l’uomo responsabile della sua morte ha avanzato una richiesta di patteggiamento per una pena di appena due anni di reclusione con sospensione condizionale, una decisione che ha scatenato l’indignazione dei genitori del giovane.
L'incidente: un'apertura di portiera fatale
La tragedia si è consumata il 18 maggio 2024 in via Napoli, strada urbana a doppio senso di marcia. Gennaro viaggiava a bordo del suo scooter rispettando i limiti di velocità, quando all’altezza del civico 117, Cesare Pugliese, 58 anni, ha improvvisamente aperto la portiera della sua Ford Fiesta, colpendo il giovane e facendolo sbalzare nella corsia opposta.
A quel punto, il ragazzo è stato travolto da una Fiat Tipo che sopraggiungeva, riportando un grave trauma cranico-toracico con emorragia cerebrale e contusioni polmonari. Soccorso in condizioni disperate, Gennaro è stato trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è rimasto dieci giorni in agonia prima di morire il 27 maggio 2024.
L'indagine e la richiesta di patteggiamento
L’automobilista è stato indagato per omicidio stradale, con l’accusa di aver provocato la morte del ragazzo per imprudenza, negligenza e violazione delle norme stradali. Gli atti dell’inchiesta hanno evidenziato che Pugliese aveva parcheggiato in un’area vietata e aveva aperto la portiera senza verificare la presenza di altri veicoli.
Nonostante la gravità della sua condotta, il suo avvocato ha avanzato richiesta di patteggiamento per una pena di due anni, un accordo accettato anche dal Pubblico Ministero Aurelia Caporale e sul quale dovrà esprimersi il giudice per le indagini preliminari Fortunata Basile nell'udienza del 21 febbraio.
L’appello della famiglia: "Vogliamo giustizia"
Per i genitori di Gennaro, la proposta di patteggiamento è un vero e proprio schiaffo alla memoria del figlio. La possibilità che non si celebri nemmeno un processo li lascia attoniti e indignati. «Due anni di condanna per la morte di nostro figlio sono una vergogna», hanno dichiarato.
La famiglia Manna Cozzella, assistita dallo studio Studio3A-Valore S.p.A., si è battuta per ottenere un risarcimento, ma ciò che conta per loro è che Pugliese venga giudicato in tribunale e riceva una pena proporzionata alla gravità della sua condotta.
L'udienza decisiva
Venerdì 21 febbraio, alle ore 9, il GIP del Tribunale di Nola deciderà se accettare o respingere la richiesta di patteggiamento. I familiari di Gennaro chiedono un ripensamento e auspicano che il giudice rimandi il caso al PM per una revisione della pena.
"Non vogliamo vendetta, vogliamo giustizia. La vita di nostro figlio vale più di due anni di carcere con la condizionale", hanno dichiarato i genitori, lanciando un accorato appello affinché la memoria di Gennaro non venga offesa da una pena così lieve.