A 'Non è l'Arena' le parole della conduttrice che vive nella città lombarda più colpita dall'emergenza sanitaria“
Tra i personaggi dello spettacolo intervenuti in televisione per donare una testimonianza dell'emergenza coronavirus c'è Cristina Parodi, apparsa a Non è l'Arena nella puntata del 22 marzo. La giornalista e conduttrice parla da un osservatorio particolarmente difficile, ovvero quello di Bergamo. La Parodi vive da anni nell'area che al momento è la più drammaticamente colpita dall'epidemia ed è la moglie di Giorgio Gori, produttore televisivo e sindaco della città lombarda dal 2014. In collegamento con Massimo Giletti, è apparsa molto commossa nel raccontare la disperazione di una provincia che non vede la popolazione cantare alle finestre ma piangere circa mille morti ufficiali (ma potrebbero essere molti di più).
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Le parole di Cristina Parodi
"Una situazione strana, surreale", ha dichiarato la Parodi in collegamento dalle mura di Bergamo, "Si vive profondamente addolorati e preoccupati. C'è la speranza che arrivino medici, che stia nascendo un ospedale da campo. A Bergamo le persone piangono ma lo fanno in silenzio per non disturbare. Questa è una città bloccata, piegata dal dolore. Non vorrei che le notizie dei contagi diminuiti spingessero le persone a cambiare atteggiamento. Continuate stare a casa, fatelo per noi di Bergamo, che abbiamo il cuore pesante. Ognuno di noi conosce qualcuno che è stato male o che è morto. L'immagine più dolorosa? Bergamo è una città veramente spettrale. Da una parte è quasi affascinante vedere la piazza con il rumore della fontana. Le immagini delle salme trasportate fuori città sono terribili, è più bello vedere l'immagine che ho dietro di me. Sono sulle mura venete, qui c'è sempre gente e ora non c'è un rumore".(Fanpage)
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