Chiara Jaconis colpita da una statuetta, i genitori del bambino negano qualunque accusa: "Nostro figlio non è responsabile"
La procura di Napoli indaga su un possibile incidente domestico, cercando di chiarire le responsabilità della morte della giovane turista colpita alla testa da un pesante oggetto.
La tragica morte di Chiara Jaconis, colpita da una statuetta di pietra caduta da un appartamento nei Quartieri Spagnoli di Napoli, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei genitori di un bambino e di una baby sitter presenti nell’abitazione al momento dell'incidente. La giovane turista padovana è deceduta dopo due giorni di agonia. Le indagini puntano a fare chiarezza sulle responsabilità del tragico evento.
Indagini in corso: genitori e baby sitter sotto accusa
Secondo le prime ricostruzioni, Chiara Jaconis è stata colpita alla testa da una statuetta in pietra del peso di circa due chili, caduta o lasciata cadere dal balcone di un appartamento sopra la strada dove la giovane stava passeggiando con il suo fidanzato. I genitori di un bambino, presente in casa al momento della caduta, sono stati indagati per omicidio colposo e omesso controllo, insieme a una baby sitter che si trovava con loro.
Gli indagati hanno dichiarato di non aver mai visto prima la statuetta e di non aver idea di come essa sia caduta. Tuttavia, gli investigatori continuano a considerare l’ipotesi che l’oggetto sia stato maneggiato da uno dei bambini, sfuggendogli di mano accidentalmente.
L’autopsia e i prossimi passi dell'inchiesta
La procura di Napoli ha ordinato un'autopsia sul corpo di Chiara Jaconis, che è stata effettuata ieri. La salma è stata riconsegnata alla famiglia e verrà trasferita a Padova, città natale della giovane, dove si terranno i funerali. Gli avvisi di garanzia emessi sono considerati un atto dovuto, consentendo così agli indagati di nominare propri consulenti in vista delle attività investigative future.
Il dolore del padre e la solidarietà di Napoli
La perdita di Chiara ha lasciato un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma anche tra i residenti di Napoli, che hanno espresso solidarietà alla famiglia Jaconis. Gianfranco, il padre della vittima, ha condiviso il proprio dolore, ricordando sua figlia come una ragazza solare che "seminava bellezza ovunque andasse". Ha poi espresso gratitudine nei confronti della città di Napoli, dicendo che “forse non è la città più bella del mondo, ma la sua gente sì”.
Questo sentimento è stato manifestato anche dai tifosi della Curva A del Napoli, che hanno esposto uno striscione con la scritta: "Napoli piange Chiara... Figlia di questa città".
Fiaccolata e omaggio della città
La comunità napoletana ha partecipato in massa alla fiaccolata in memoria di Chiara, svoltasi mercoledì sera nei Quartieri Spagnoli. Tra i partecipanti vi era anche il padre della vittima, Gianfranco Jaconis, che ha ringraziato i medici che hanno assistito sua figlia e la popolazione locale per la vicinanza. Anche l’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ha ricordato Chiara durante l’omelia, ricevendo un commosso applauso dai presenti.
Diffusione del video dell’incidente
Nel frattempo, una seconda inchiesta è stata aperta per la diffusione del video dell’incidente, consegnato inizialmente alle forze dell’ordine da un albergatore. Il video, che è poi finito sui social, mostra Chiara e il fidanzato mentre passeggiano per via Santa Teresella degli Spagnoli pochi istanti prima del tragico incidente.
Nel video, della durata di circa trenta secondi, si vede chiaramente il momento in cui Chiara viene colpita dalla statuetta, crollando a terra priva di sensi. Il suo fidanzato e due passanti cercano immediatamente di prestarle soccorso. La famiglia ha espresso il desiderio che il video non fosse mai stato reso pubblico.