Esplosione Ercolano, sindabo Buonajuto
il sindaco Buonajuto sul luogo della tragedia

Ercolano è sconvolta dalla tragedia che ha colpito una famiglia, portandosi via due giovani sorelle e un 18enne, vittime di un'esplosione avvenuta in una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio.

 "Non se lo meritavano le figlie mie. Hanno fatto la fine delle mosche. Ridatemi Aurora e Sara" sono le urla strazianti della madre delle due vittime, Sara, 24 anni, e Aurora, 19 anni. Le due giovani sorelle hanno perso la vita nel pomeriggio di oggi, quando l’esplosione ha devastato l’edificio in cui lavoravano.

La madre, in preda al dolore, è stata assistita dalle infermiere del 118, incapace di accettare la realtà di quanto accaduto. Le sue parole sono cariche di una sofferenza che nessun genitore dovrebbe mai vivere. 

La tragedia ha coinvolto anche un giovane di 18 anni, il cui padre, completamente distrutto dal dolore, ha dichiarato: "Cosa vivo a fare ora? Aveva 18 anni mio figlio. Come faccio ora? Voglio farla finita. Stava lavorando. Non è possibile". Il ragazzo, infatti, era al suo primo giorno di lavoro quando è stato travolto dalla tragedia.

Il sindaco di Ercolano: "Orrore e distruzione"

Il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, ha commentato l’accaduto con parole piene di orrore: "Una scena di grandissimo orrore e distruzione. Tre decessi, tutti giovanissimi. A noi non risultano autorizzazioni per una fabbrica di fuochi d'artificio, stiamo facendo verifiche. Dei giovani non possono morire così". Il sindaco ha anche precisato che la fabbrica abusiva, dove si stavano producendo i fuochi d’artificio, non aveva alcuna licenza e che non erano noti i proprietari dell’immobile. Le autorità locali stanno cercando di fare luce sulla vicenda, ma il dolore per la morte di giovani innocenti rimane indelebile.

Bonajuto ha anche raccontato di aver udito le urla strazianti della madre delle ragazze, un grido di disperazione che ha segnato tutti coloro che erano nei dintorni. "La via maestra è quella della legalità", ha aggiunto il sindaco, ribadendo che nessuno dovrebbe rischiare la propria vita in situazioni simili, soprattutto in luoghi di lavoro abusivi e non autorizzati.

Il boato dell'esplosione: paura e confusione in tutta la zona

L’esplosione ha avuto un impatto devastante non solo per le vittime dirette, ma per tutta la zona circostante. A pochi metri dal luogo dell’incidente, in via Patacca 96, si trova l’istituto scolastico paritario Torre di Babele, che ospita materna e asilo. I genitori dei bambini, preoccupati, si sono affrettati a raggiungere la scuola per riportarli a casa in tutta fretta.

Inoltre, diversi residenti nelle vicinanze hanno raccontato di aver udito un forte boato che ha fatto tremare le finestre e le strutture delle abitazioni. Una residente di via Togliatti ha riferito: "Si è sentito un rumore sordo, accompagnato da una nuvola di fumo enorme. È una tragedia troppo grande". Un altro testimone, che vive a pochi passi dal luogo dell’esplosione, ha descritto la scena come una vera e propria catastrofe, segnata dal dolore e dalla distruzione.

I dettagli dell’esplosione: una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio

Dai primi accertamenti condotti dai carabinieri, è emerso che l’esplosione si è verificata in un appartamento rialzato, dove era stata allestita una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio. Non risultano al momento altre persone disperse, ma l’indagine è ancora in corso per chiarire le dinamiche dell’incidente e le eventuali responsabilità.

L’incidente ha sollevato una serie di interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e sulle condizioni in cui molti giovani, come i tre vittimi, sono costretti a lavorare in ambienti non sicuri e privi di autorizzazioni. La tragedia ha messo in evidenza la pericolosità di attività illegali, che non solo danneggiano la comunità, ma soprattutto distruggono vite giovani e innocenti.

Un dolore che non si placa

La comunità di Ercolano si trova a fare i conti con una tragedia che ha colpito nel cuore famiglie e residenti. Le urla della madre, che ha perso le sue due figlie, e il dolore del padre del 18enne, che non sa come andare avanti, sono il grido di una città che chiede giustizia per quanto accaduto. Questo evento straziante è un monito per tutti: le vite dei giovani non devono mai essere messe a rischio per l’illegalità e la negligenza. Ora, la città attende risposte, mentre i familiari delle vittime sperano che giustizia venga fatta per evitare che tragedie simili possano ripetersi.

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