Rissa Giugliano
Rissa Giugliano

Un video di pochi secondi, registrato da un cittadino di Giugliano in Campania, ha immortalato una scena di brutale violenza: sette giovani si accaniscono su una sola persona, colpendola ripetutamente con calci e pugni mentre è a terra, indifesa. Il filmato, inviato al deputato Francesco Emilio Borrelli, ha rapidamente fatto il giro dei social, scatenando indignazione e paura. Al momento non sono noti i motivi dell'aggressione, né l'identità dei protagonisti.

L'allarme di Borrelli: «Serve il pugno di ferro contro questi episodi»

«Scene di una violenza inaccettabile», ha commentato duramente il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi–Sinistra. «Queste immagini dimostrano, ancora una volta, quanto sia urgente intervenire con forza per contrastare una deriva violenta che sta inghiottendo giovani e giovanissimi». Borrelli ha chiesto che i responsabili della brutale aggressione siano identificati e puniti severamente, sottolineando la necessità di adottare misure dure contro chi trasforma le città in «un far west senza regole». Il deputato ha anche denunciato il crescente senso di impunità che sembra dilagare tra i più giovani.

Una città sotto shock e l'urgenza di interventi concreti

La rissa ha scosso profondamente la comunità di Giugliano, già segnata da altre manifestazioni di violenza giovanile. Cittadini e istituzioni si interrogano sulla necessità di interventi concreti, che non si limitino alla repressione immediata ma prevedano anche percorsi educativi e di prevenzione. La sensazione di insicurezza cresce, così come l'appello a rafforzare la presenza delle forze dell'ordine e a promuovere iniziative di sensibilizzazione tra i più giovani.

Indagini in corso per identificare gli aggressori

Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per risalire all’identità degli aggressori. Il video, che mostra chiaramente i volti di alcuni protagonisti, sarà uno degli elementi chiave per accelerare l'individuazione dei responsabili. Nel frattempo, l'invito delle autorità è quello di collaborare, fornendo eventuali informazioni utili. Il caso ha riacceso il dibattito su sicurezza urbana, responsabilità educativa e ruolo delle famiglie nella prevenzione della violenza tra minori.

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