fiume natisone

La Procura della Repubblica di Udine ha avviato un'inchiesta sulla tragedia del Natisone, avvenuta il 31 maggio, in cui tre persone – Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar – persero la vita travolte dalla piena del fiume. A seguito dell’inchiesta, sono stati inviati avvisi di garanzia a tre vigili del fuoco operanti nella sala operativa e a un infermiere del Numero unico di emergenza 112.

Focus sulle procedure di emergenza

Il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, ha confermato che le indagini si concentrano sulle persone coinvolte nella gestione del protocollo di emergenza. Non sono infatti indagati i vigili del fuoco che, con coraggio, hanno cercato di soccorrere le vittime sul posto. L'inchiesta esamina le fasi iniziali della risposta all’emergenza, ponendo l'accento sulle modalità con cui è stato gestito l’intervento.

L’eroismo dei soccorritori

Nonostante l’inchiesta riguardi la gestione dell’emergenza, va sottolineato che i vigili del fuoco che hanno partecipato attivamente ai soccorsi non sono coinvolti nelle indagini. La loro dedizione e coraggio nell'affrontare una situazione drammatica non sono messi in discussione.


Proseguono le indagini

Le indagini della Procura di Udine proseguono, cercando di fare chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alla tragedia del Natisone e valutando eventuali responsabilità legate alla gestione della crisi. La vicenda continua a scuotere la comunità, e l’esito dell’inchiesta sarà fondamentale per stabilire le cause e le eventuali colpe.

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