Sara Piffer
Sara Piffer

Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo italiano, avrebbe compiuto 20 anni il prossimo ottobre. La sua tragica morte è avvenuta mentre si allenava in bicicletta a Mezzocorona, in Trentino, verso le 11:30 del 24 gennaio. Originaria di Palù di Giovo, in valle di Cembra, Sara è stata investita da un'auto mentre percorreva via Cesare Battisti, una strada che collega Mezzocorona a Mezzolombardo.

Secondo una prima ricostruzione, l'auto, guidata da un uomo di 70 anni, ha centrato Sara mentre effettuava un sorpasso in senso opposto. Nonostante l'intervento immediato dell'elicottero del 118 e i tentativi di rianimazione, per la giovane non c'è stato nulla da fare. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti la Polizia locale della Piana Rotaliana e la Procura di Trento, che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.

Una carriera promettente nel ciclismo italiano

Dopo gli esordi alla Velo Sport Mezzocorona, Sara Piffer era entrata a far parte del team Mendelspeck, con il quale aveva ottenuto importanti successi. Nel 2021 era stata vicecampionessa d’Italia nella specialità Madison. L'anno scorso, Sara aveva vinto una gara a Corridonia, nelle Marche, e si era classificata seconda nella cronometro di Verla/Maso Roncador in Trentino.

Il sito Tuttobiciweb l'ha descritta come un'"ottima stradista e brava anche in pista", sottolineando la sua grinta e il talento che la rendevano una delle atlete più promettenti del panorama ciclistico italiano.

Il cordoglio dal mondo del ciclismo

Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio per la tragica scomparsa di Sara. La U.S. Montecorona, società sportiva della Val di Cembra, ha scritto sui social: «Ciao Sara, non ci sono parole per descrivere il vuoto che ci hai lasciato. Ti abbiamo vista crescere e rimarrai sempre parte della nostra squadra. La tua grinta e la tua passione per la bicicletta ci ispireranno sempre».

Precedenti tragici sulle strade del Trentino

L’incidente che ha coinvolto Sara Piffer è solo l’ultimo di una serie di tragedie che hanno colpito il ciclismo trentino. Il 9 maggio scorso, Matteo Lorenzi, un ciclista 17enne della categoria juniores, è morto a Civezzano, investito da un furgone che non aveva rispettato la precedenza. Il pm ha recentemente chiesto il rinvio a giudizio per il conducente del veicolo.

Un altro drammatico episodio è avvenuto il 14 agosto a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, durante una gara. La ciclista 19enne Alice Toniolli, anch’essa originaria di Mezzocorona, è rimasta gravemente ferita in un incidente che le ha causato un trauma cranico e fratture multiple. La Procura di Treviso ha indagato tre organizzatori della gara per lesioni personali gravissime.

La necessità di maggiore sicurezza per i ciclisti

La tragica morte di Sara Piffer riporta al centro dell’attenzione la sicurezza stradale per i ciclisti, in particolare per coloro che si allenano sulle strade italiane. Eventi come questo evidenziano l’urgenza di interventi strutturali e legislativi per prevenire ulteriori tragedie. Sara sarà ricordata non solo per i suoi successi sportivi, ma anche per la sua passione e dedizione al ciclismo, che continueranno a ispirare le nuove generazioni.

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