Santo Romano
Santo Romano

Le comunità di San Sebastiano al Vesuvio e Volla sono state scosse dalla tragica scomparsa di Santo Romano, giovane calciatore di 19 anni, rimasto vittima di una violenza insensata. 

La lite, scoppiata per un semplice incidente – una scarpa calpestata per sbaglio – si è trasformata in un confronto mortale. Le immagini delle telecamere di sorveglianza nella centrale piazza Raffaele Capasso mostrano una serata che si conclude in tragedia. Dopo una discussione iniziale, i gruppi coinvolti sembravano essersi calmati e alcuni ragazzi si erano allontanati. Ma la pace è stata solo apparente.

Circa mezz’ora dopo, una minicar nera è arrivata nella piazza, da cui è sceso un giovane armato. Il diciassettenne, già noto per precedenti legati alla violenza, ha estratto una pistola e sparato, colpendo Santo Romano al petto e ferendo un altro ragazzo, un compagno di squadra. Il gesto ha scatenato il panico tra i presenti, e Santo è rimasto a terra esanime, difendendo un amico coinvolto nella lite.

L’Arresto del Presunto Responsabile e la Reazione sui Social

I carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno fermato il presunto assassino poche ore dopo il delitto. Il decreto di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica per i Minorenni, accusa il diciassettenne napoletano di omicidio e tentato omicidio. Dopo l’arresto, il giovane è stato trasferito al centro di accoglienza per minori dei Colli Aminei, in attesa della convalida del fermo da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP).

Ma il fermo non ha posto fine al caso. A pochi giorni dall’omicidio, alcuni post pubblicati sui social hanno rivelato atteggiamenti di esaltazione verso l’uso delle armi, contribuendo a una serie di indagini su giovani locali. Il presunto responsabile e altri ragazzi, ora in fase di identificazione, avrebbero condiviso online contenuti che glorificano la violenza, sollevando un campanello d’allarme per la Procura dei Minori, che valuta anche eventuali responsabilità genitoriali per l’educazione e la supervisione di questi adolescenti.

Le Parole del Sindaco e l’Appello per un Cambiamento

Il sindaco di Volla, Giuliano Di Costanzo, ha espresso tutto il proprio dolore e sgomento di fronte alla perdita di Santo, ricordando l’impegno del giovane nella comunità sportiva locale come calciatore della Micri Calcio. 

"Non si può morire così, è un’aggressione senza senso che lascia un vuoto immenso", ha dichiarato Di Costanzo, aggiungendo che il territorio non può più accettare che simili episodi si ripetano.

Di Costanzo ha sottolineato l’importanza di un’azione congiunta con altri comuni, come Casoria e San Sebastiano al Vesuvio, per avviare un dialogo costruttivo tra le autorità. 

"Domani ci attiveremo per portare avanti iniziative che possano prevenire e scoraggiare l’uso della violenza tra i giovani. Abbiamo bisogno di un impegno comune, di coordinamento tra istituzioni locali e forze dell’ordine per garantire una maggiore sicurezza sul territorio".

La Comunità di San Sebastiano al Vesuvio in Lutto

L’omicidio di Santo Romano ha colpito profondamente la comunità locale, dove il ragazzo era conosciuto e stimato. La sua squadra di calcio e le associazioni sportive locali hanno espresso cordoglio, ricordando il giovane come un esempio di correttezza e passione per lo sport. "Santo era amato da tutti, sempre pronto a difendere i suoi amici", ha dichiarato il presidente della Micri Calcio. Anche altre associazioni sportive campane hanno diffuso messaggi di solidarietà, chiedendo che venga fatta giustizia per un omicidio che lascia un segno indelebile.

Il tragico episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di aumento della violenza giovanile. Questo fenomeno, caratterizzato da risse, aggressioni e atteggiamenti di sfida sui social, solleva la necessità di affrontare temi delicati come il ruolo delle famiglie e delle istituzioni nell’educazione dei giovani.

La Necessità di Prevenire e Educare

La morte di Santo Romano è una dolorosa conferma dell’urgenza di interventi efficaci nella prevenzione della violenza giovanile. Episodi come questi richiedono una riflessione profonda sul senso di impunità e sulla facilità con cui i giovani accedono alle armi e ne fanno uso, spesso senza comprendere la gravità delle loro azioni.

L’appello delle istituzioni e delle comunità locali, così come il sostegno della squadra di calcio e dei cittadini, sono segnali di una volontà comune di trovare soluzioni durature. La speranza è che il sacrificio di Santo Romano non sia vano e che possa contribuire a un impegno maggiore per garantire sicurezza e valori educativi ai giovani del territorio.

 

 

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