Simonetta Kalfus morta, una ragazza operata dal chirurgo: “A 18 anni mi ha rovinato le gambe”
Un’altra paziente del chirurgo Carlo Bravi racconta le sue cicatrici e il trauma subito

A seguito della tragica morte di Simonetta Kalfus, deceduta dopo un intervento di liposuzione eseguito dal chirurgo Carlo Bravi, un’altra delle sue pazienti ha deciso di parlare, rivelando le cicatrici lasciate dal medico. Marzia Caricati, che si sottopose a una liposuzione nel 2016, ha raccontato la sua dolorosa esperienza. “Quando mi tolsi le fasce, vidi le ferite. Le gambe erano rovinate, con avvallamenti e buchi che sono rimasti nel tempo. La liposuzione mi ha aspirato il grasso, ma le gambe non sono mai state come prima”, ha spiegato la giovane.
Marzia, all’epoca 18enne, ammette di non aver denunciato il chirurgo a causa di un forte imbarazzo per il risultato estetico, ma dopo la morte di Simonetta Kalfus, ha deciso di chiedere la sua cartella clinica. La giovane racconta di aver vissuto il trauma in silenzio per anni e di aver intrapreso un lungo percorso psicologico per superarlo. Solo dopo qualche anno, si è rivolta a un altro chirurgo per correggere le cicatrici, sentendo di dover affrontare una situazione che, fin dal principio, non era stata gestita correttamente.
Indagini sul chirurgo Carlo Bravi
Carlo Bravi è ora indagato per omicidio colposo insieme a un medico anestesista e un dottore del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Pomezia, dove la 63enne Simonetta Kalfus era stata trattata. La donna era stata dimessa dal Sant’Anna nonostante i sintomi gravi, e successivamente trasportata d’urgenza al Grassi di Ostia, dove la situazione è peggiorata. Nonostante gli sforzi dei medici, la donna è morta dodici giorni dopo l'intervento.
Il chirurgo Bravi aveva già una condanna per lesioni colpose, ottenuta a seguito di un intervento di mastoplastica su una paziente. I carabinieri hanno sequestrato lo studio di via Tito Labieno a Cinecittà, dove sono stati eseguiti gli interventi, mentre le indagini continuano. La tragica storia ha riaperto il dibattito sulla sicurezza degli interventi estetici e sulla necessità di una maggiore vigilanza in questo settore.