Ignoti hanno strappato l'epigrafe scritta sulla tomba di Giulia Lazzari
La ragazza di 23 anni strangolata dal marito Roberto Lo Coco ad Adria, in provincia di Rovigo, e deceduta dopo 10 giorni di agonia. L
"A voi che avete fatto dispetti sulla tomba di mia sorella, una sola cosa voglio dirvi. Vi troverò e quando sarete nelle mie mani è finita".
Poco prima la donna, commentando la notizia dell’esito dell’incidente probatorio sul marito della sorella, Roberto Lo Coco, che era stato dichiarato capace di intendere e di volere, aveva dichiarato: "Ti sarebbe piaciuto far credere che non ci stavi con la testa? E invece no. Sei in grado di intendere e di volere. Ed ora devi marcire in prigione".
Non è da escludere che proprio il commento della donna e lo sfregio sulla tomba di Giulia Lazzari siano due fatti collegati. Roberto Lo Coco è detenuto nel carcere di Verona e deve rispondere dell'accusa di omicidio premeditato: secondo gli inquirenti avrebbe aggredito la donna nel pomeriggio di martedì 8 ottobre nella loro casa di via Chieppara, nel quartiere Case Rosse.
A quanto pare Giulia, alla fine dell’ennesimo litigio, avesse espresso la definitiva volontà di separarsi dal marito. Lo Coco si era convinto che moglie avesse una relazione da quattro mesi con un collega di lavoro, così la uccise strangolandola.
Stamattina anche l’avvocato delle famiglia Lazzari, Enrica Fabbri, ha commentato l'atto di vandalismo sul proprio profilo Facebook: "La tomba è stata ripristinata con amore e dedizione da parte delle persone che l’hanno amata e la amano ancora. Sottolineo che l’atto compiuto nelle scorse ore è stato veramente ignobile. Verrà approfondito nelle opportune sedi. Invito all’astensione da ulteriori simili e squallide condotte ora sotto osservazione. Chi ha orecchie per intendere intenda".
(Fanpage)