E' bastato chiedere scusa per avere la libera uscita, mentre un minore per giunta disabile lotta coi pensieri della mente per il male subito. L'ennesima aggressione, l'ennesimo atto di bullismo avvenuto a Sant'Antimo, in provincia di Napoli.

Secondo quanto perviene i bulli avrebbero, con ripetute aggressioni fisiche, violenze verbali, ingiurie, offese, insulti ed atti denigratori (sputi, palpazioni genitali, gli avrebbero anche urinando addosso), causato nella vittima un grave stato di ansia e paura. Alcuni episodi sarebbero stati anche ripresi con degli smartphone. A denunciare l'accaduto la mamma del minore abusato.

Il colpo di scena

Su richiesta dell'avvocato Mario Angelino, il Tribunale di Napoli Nord ha deciso di revocare la misura detentiva nei confronti di Giuseppe Guadagno, 20 anni, uno degli indagati.

Attualmente, il giovane è confinato ai domiciliari in attesa dell'avanzamento delle indagini. Il giudice Vincenzo Saladino del tribunale di Napoli Nord ha preso la decisione dopo un interrogatorio di garanzia. Mentre veniva interrogato, il giovane ha scelto di non rispondere, ma in seguito si è mostrato estremamente dispiaciuto per l'accaduto fino a chiedere scusa. Grazie al senso di pentimento mostrato, il giudice ha scelto di sostituire la detenzione in carcere con gli arresti domiciliari.

Gli altri due indagati,  Lorenzo Ferrajuolo Barbato  di 19 anni e Vincenzo Verde di 18 anni, invece vengono trattenuti in carcere. Le accuse si riferiscono a un episodio di "gravissimo atto di bullismo" tra compagni di scuola.

L'orrore a Sant'Antimo e il disgusto da parte della comunità

Le Procure napoletane hanno coordinato le indagini dopo la denuncia presentata dalla madre della vittima, ancora minorenne. I fatti di stalking sarebbero avvenuti lo scorso marzo e sono stati scoperti grazie al tempestivo intervento del genitore, il quale li ha segnalati alle autorità competenti di Sant'Antimo. 

Diversi sono gli elementi raccolti dagli investigatori che confermano il coinvolgimento dei tre sospettati nell'aver perpetrato ripetute aggressioni fisiche, attacchi verbali violenti e altre condotte diffamatorie contro il minore.

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