Verso un nuovo brevetto, un dispositivo miniaturizzato simile, almeno nella concezione, ad un glucometro in grado di predire, con accuratezza, quali sono i pazienti più a rischio.
E' quello che stanno sviluppando i ricercatori della Scuola di Medicina della Federico II di NAPOLI.
Covid, un dispositivo per individuare soggetti più a rischio
E' stato ideato sulla scorta dell'esperienza accumulata nel settore dei dispositivi e delle ricerche sulla mortalità dei pazienti Covid con patologie come diabete, obesità o ipertensione.
La presenza di una di queste comorbidità aumenta di oltre due volte il rischio di morte.
I ricercatori della Scuola presieduta dalla professoressa Maria Triassi stanno studiando perché, in alcuni pazienti, il decorso clinico del Covid è più complesso.
I ricercatori napoletani hanno individuato la maggior parte delle varianti SARS-CoV-2 circolanti sul territorio nazionale.
Il team di Ricerca
Il lavoro continua nei laboratori del Tigem di Pozzuoli e del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università, guidati dai professori Andrea Ballabio e Giuseppe Portella.
Un risultato che prelude alla scoperta di come le varianti influenzino l'evoluzione del Covid, quale sia la loro pericolosità, la sensibilità del virus ai farmaci.
La Commissione Scientifica della Scuola di Medicina, presieduta dal professore Francesco Be'guinot, ha istituito uno sportello per la ricerca per sostenere l'attività dei ricercatori e un osservatorio per monitorare la qualità della propria ricerca.
"Si è reso necessario mettere a sistema tutte le attivita' di ricerca qualificate che si effettuano nella Scuola di medicina;
creando così sinergie tra i ricercatori - dice Triassi - Lo sportello condurrà questa forma di integrazione anche per facilitare l'accesso ai fondi".
"Interrompere la ricerche in altri settori di enorme rilevanza per la salute pubblica già avviate in epoca pre-Covid costituirebbe un errore irreparabile.
Proseguono per questo, nella Scuola di Medicina, le ricerche sulle malattie croniche non diffusibili e sulle malattie rare".
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